La presente riflessione intende sintetizzare alcuni aspetti considerati centrali per comprende l’apporto, nel mondo dell’architettura, della generazione di “giovani” architetti nati negli anni Ottanta. Si tratta di una generazione nata in un momento “eclettico” sotto il profilo culturale e l’inizio di questo passaggio formale avviene proprio nel 1980, una data che coincide con il mutamento verso “nuove modernità” intrapreso da Paolo Portoghesi con la prima Mostra di Architettura alla Biennale di Venezia, un’esposizione che con il suo titolo decisamente esplicito, “La presenza del passato”, indirizzava architetti e giovani studenti verso un approccio citazionista, espressivo e formale della Storia. E appare semplicemente stravagante che, circa quarantadue anni dopo quella Biennale, siano ancora gli stessi protagonisti di quella felice stagione (GRAU, Purini, D’Alfonso, Fattinnanzi, D’Ardia, Muntoni, etc) a dover sottolineare attraverso testi critici, interviste, progetti editoriali e d’architettura, la necessità di affrontare il passato così da poter “creare” il nostro presente.
Halley 2061 / Ciotoli, Pina. - In: ARC 2 CITTÀ. - ISSN 2240-7553. - 12(2022), pp. 7-7.
Halley 2061
Ciotoli Pina
2022
Abstract
La presente riflessione intende sintetizzare alcuni aspetti considerati centrali per comprende l’apporto, nel mondo dell’architettura, della generazione di “giovani” architetti nati negli anni Ottanta. Si tratta di una generazione nata in un momento “eclettico” sotto il profilo culturale e l’inizio di questo passaggio formale avviene proprio nel 1980, una data che coincide con il mutamento verso “nuove modernità” intrapreso da Paolo Portoghesi con la prima Mostra di Architettura alla Biennale di Venezia, un’esposizione che con il suo titolo decisamente esplicito, “La presenza del passato”, indirizzava architetti e giovani studenti verso un approccio citazionista, espressivo e formale della Storia. E appare semplicemente stravagante che, circa quarantadue anni dopo quella Biennale, siano ancora gli stessi protagonisti di quella felice stagione (GRAU, Purini, D’Alfonso, Fattinnanzi, D’Ardia, Muntoni, etc) a dover sottolineare attraverso testi critici, interviste, progetti editoriali e d’architettura, la necessità di affrontare il passato così da poter “creare” il nostro presente.File | Dimensione | Formato | |
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