Questo è il caso di un neonato di 22 giorni di vita, nato a termine, di peso adeguato all’età gestazionale, giunto in PS per grave insufficienza respiratoria, condotto dal 118. All’ingresso saturazione 40%,irritabilità marcata, importanti rientramenti intercostali, gemito espiratorio costante, ad altà intensità, colorito cereo, FC 180 batt/min. All’auscultazione respiratoria rantoli crepitanti diffusi a sinistra, con ridotta penetrazione di aria in emitorace dx. In anamnesi patologica prossima sindrome da raffreddamento negli ultimi tre giorni (fratellino di tre anni raffreddato), caratterizzatia da rinite e tosse, e complicata da comparsa di vomito a getto a tutte le poppate dal giorno precedente con calo ponderale di duecento grammi negli ultimi giorni. Avviata immediatamente assistenza ventilatoria non invasiva con NCPAP con FiO2 del 40% e PEEP 4,5 cm H2O, si trasferiva in tale modalità nel reparto TIN del nostro nosocomio. L’emogas arterioso mostrava una grave acidosi respiratoria con un indice di ossigenazione di 122. Veniva pertanto avviata CPAP BIfasica con 30 atti al minuto , tempo di inspirio 0,8 secondi, rapporto I-E 1: 1,4; FiO2 40% , low pressure 4 cmH2O e high pressure 9 cmH2O. L’ecografia polmonare eseguita all’ingresso mostrava completo sovvertimento della struttura del parenchima polmonare a destra per presenza di diffuse aree di addensamento con aumento della “ brillanza” compatibile con materiale a contenuto grasso (latte?) e nelle rare zone non occupate dagli addensamenti presenza esclusiva di linee B confluenti. A sinistra discreta presenza di linee B. La radiografia del torace confermava l’esclusione del polmone destro ( completo opacamento ed ipoespansione dell’emitorace destro, accentuazione del disegno polmonare a sinistra). Considerando il quadro clinico e strumentale si decideva di avviare doppia terapia antibiotica con Cefotaxime e Meropenem nel sospetto di una polmonite da inalazione di latte, complicante una iniziale presumibile bronchiolite e pertanto veniva posizionato accesso venoso periferico. Gli esami ematochimici mostravano un marcato aumento della PCR , pari a 10,62 mg/dl ( vn <0,5), che nel giro di poche ore raggiungeva il valore di 18,39 mg/dl.Il film-Array per virus respiratori ha rilevato la presenza di Rhinovirus. Esclusa l’infezione da Sars COV 2. Non è stato possibile eseguire il dosaggio della procalcitonina per problemi tecnici del laboratorio. L’ecocardiografia rilevava aumento della velocità doppler sui rami polmonari e lieve insufficienbza tricuspidalica con stima della pressione polmonare di circa 30 mmHg. Dopo quarantotto ore dall’avvio della terapia antibiotica si assisteva a iniziale riduzione dei valori della PCR, che dopo quattro giorni è scesa a valori di 2,96 mg/dl . L’ecografia polmonare ripetuta in quarta giornata, ha mostrato la comparsa di un discreto numero di linee A in emitorace destro, con residue linee B declivi e lieve ispessimento pleurico. Le condizioni del neonato sono andate progressivamente migliorando, risultando meno polidispnoico, meno irritabile e più stabile. Non sono stati più segnalati episodi di vomito ed è stato possibile ridurre progressivamente i parametri ventilatori. Ha ripreso ad alimentarsi regolarmente. Le emocolture e il BAL risultano ancora in corso in quanto il neonato è ancora ricoverato. DISCUSSIONE Il nostro neonato ha esordito con un quadro clinico riconducibile ad una bronchiolite di natura virale, con comparsa successiva di episodi di vomito, associati a cianosi, a quanto riferito dalla madre. Molto probabilmente in uno di questi episodi il neonato è andato incontro a inalazione del pasto di latte, con inondazione del polmone destro. Dirimente è stata l’ecografia polmonare nel sospettare l’inalazione per la peculiarità delle immagini che ricordavano l’aspetto dello stomaco pieno dopo la poppata.
Una ecografia diagnostica / Pontrelli, G; Testa, A; Luvarà, D; Bellomo, Ar; Semeraro, A; Nardulli, M; Laccetta, G. - (2022). (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Neonatologia tenutosi a Firenze).
Una ecografia diagnostica
Nardulli M;Laccetta G
2022
Abstract
Questo è il caso di un neonato di 22 giorni di vita, nato a termine, di peso adeguato all’età gestazionale, giunto in PS per grave insufficienza respiratoria, condotto dal 118. All’ingresso saturazione 40%,irritabilità marcata, importanti rientramenti intercostali, gemito espiratorio costante, ad altà intensità, colorito cereo, FC 180 batt/min. All’auscultazione respiratoria rantoli crepitanti diffusi a sinistra, con ridotta penetrazione di aria in emitorace dx. In anamnesi patologica prossima sindrome da raffreddamento negli ultimi tre giorni (fratellino di tre anni raffreddato), caratterizzatia da rinite e tosse, e complicata da comparsa di vomito a getto a tutte le poppate dal giorno precedente con calo ponderale di duecento grammi negli ultimi giorni. Avviata immediatamente assistenza ventilatoria non invasiva con NCPAP con FiO2 del 40% e PEEP 4,5 cm H2O, si trasferiva in tale modalità nel reparto TIN del nostro nosocomio. L’emogas arterioso mostrava una grave acidosi respiratoria con un indice di ossigenazione di 122. Veniva pertanto avviata CPAP BIfasica con 30 atti al minuto , tempo di inspirio 0,8 secondi, rapporto I-E 1: 1,4; FiO2 40% , low pressure 4 cmH2O e high pressure 9 cmH2O. L’ecografia polmonare eseguita all’ingresso mostrava completo sovvertimento della struttura del parenchima polmonare a destra per presenza di diffuse aree di addensamento con aumento della “ brillanza” compatibile con materiale a contenuto grasso (latte?) e nelle rare zone non occupate dagli addensamenti presenza esclusiva di linee B confluenti. A sinistra discreta presenza di linee B. La radiografia del torace confermava l’esclusione del polmone destro ( completo opacamento ed ipoespansione dell’emitorace destro, accentuazione del disegno polmonare a sinistra). Considerando il quadro clinico e strumentale si decideva di avviare doppia terapia antibiotica con Cefotaxime e Meropenem nel sospetto di una polmonite da inalazione di latte, complicante una iniziale presumibile bronchiolite e pertanto veniva posizionato accesso venoso periferico. Gli esami ematochimici mostravano un marcato aumento della PCR , pari a 10,62 mg/dl ( vn <0,5), che nel giro di poche ore raggiungeva il valore di 18,39 mg/dl.Il film-Array per virus respiratori ha rilevato la presenza di Rhinovirus. Esclusa l’infezione da Sars COV 2. Non è stato possibile eseguire il dosaggio della procalcitonina per problemi tecnici del laboratorio. L’ecocardiografia rilevava aumento della velocità doppler sui rami polmonari e lieve insufficienbza tricuspidalica con stima della pressione polmonare di circa 30 mmHg. Dopo quarantotto ore dall’avvio della terapia antibiotica si assisteva a iniziale riduzione dei valori della PCR, che dopo quattro giorni è scesa a valori di 2,96 mg/dl . L’ecografia polmonare ripetuta in quarta giornata, ha mostrato la comparsa di un discreto numero di linee A in emitorace destro, con residue linee B declivi e lieve ispessimento pleurico. Le condizioni del neonato sono andate progressivamente migliorando, risultando meno polidispnoico, meno irritabile e più stabile. Non sono stati più segnalati episodi di vomito ed è stato possibile ridurre progressivamente i parametri ventilatori. Ha ripreso ad alimentarsi regolarmente. Le emocolture e il BAL risultano ancora in corso in quanto il neonato è ancora ricoverato. DISCUSSIONE Il nostro neonato ha esordito con un quadro clinico riconducibile ad una bronchiolite di natura virale, con comparsa successiva di episodi di vomito, associati a cianosi, a quanto riferito dalla madre. Molto probabilmente in uno di questi episodi il neonato è andato incontro a inalazione del pasto di latte, con inondazione del polmone destro. Dirimente è stata l’ecografia polmonare nel sospettare l’inalazione per la peculiarità delle immagini che ricordavano l’aspetto dello stomaco pieno dopo la poppata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.