Gli effetti del consumo di suolo, valutabili in relazione agli impatti sulla qualità del paesaggio storico collinare (insediato o coltivato), sono causa di riduzione di importanti ecosistemi, biodiversità e di servizi ecosistemici, quali la regolazione climatica e idrologica. Questi effetti non possono trovare giusto contrasto esclusivamente attraverso interventi sulle infrastrutture urbane in quanto gli scenari di rischio sulla città, derivanti dal cambiamento climatico, sono esito della relazione con il contesto territoriale montano e collinare. La riorganizzazione di estese porzioni di territorio, a partire dalle vocazioni dei suoli e dalla capacità di rigenerazione ambientale, può ridefinire la relazione tra la città compatta costiero-valliva e la collina secondo una intenzione che orienti piani e progetti alla “solidarietà ecologica” tra le parti del territorio. In questo solco, il contributo intende evidenziare le potenzialità della collina nell’obiettivo di porre in atto azioni concrete da attuare a livello locale. Il mosaico colturale, i relitti di naturalità, i luoghi dell’abbandono e di margine sono materiali utili a incrementare le qualità paesaggistiche, ecologiche, ambientali e di produzione agricola: risorse essenziali per la rigenerazione delle reti ecologiche e delle infrastrutture verdi e per il potenziamento dei servizi ecosistemici. Si esplorano, quindi, alcune attitudini dello spazio aperto periurbano in relazione alle aree periferiche di valle, al fine di costruire risposte sociali, economiche e ambientali volte ad orientare le trasformazioni e ad aumentare la consapevolezza degli attori socio-economici e dei cittadini circa i rischi connessi al mutamento climatico.
Terre basse e colline adriatiche: la solidarietà ecologica / Aristone, Ottavia; Cimini, Angela. - (2018), pp. 203-211. (Intervento presentato al convegno IFAU '18: Territori fragili tenutosi a Università degli studi di Pescara; Italy).
Terre basse e colline adriatiche: la solidarietà ecologica
Angela CiminiSecondo
2018
Abstract
Gli effetti del consumo di suolo, valutabili in relazione agli impatti sulla qualità del paesaggio storico collinare (insediato o coltivato), sono causa di riduzione di importanti ecosistemi, biodiversità e di servizi ecosistemici, quali la regolazione climatica e idrologica. Questi effetti non possono trovare giusto contrasto esclusivamente attraverso interventi sulle infrastrutture urbane in quanto gli scenari di rischio sulla città, derivanti dal cambiamento climatico, sono esito della relazione con il contesto territoriale montano e collinare. La riorganizzazione di estese porzioni di territorio, a partire dalle vocazioni dei suoli e dalla capacità di rigenerazione ambientale, può ridefinire la relazione tra la città compatta costiero-valliva e la collina secondo una intenzione che orienti piani e progetti alla “solidarietà ecologica” tra le parti del territorio. In questo solco, il contributo intende evidenziare le potenzialità della collina nell’obiettivo di porre in atto azioni concrete da attuare a livello locale. Il mosaico colturale, i relitti di naturalità, i luoghi dell’abbandono e di margine sono materiali utili a incrementare le qualità paesaggistiche, ecologiche, ambientali e di produzione agricola: risorse essenziali per la rigenerazione delle reti ecologiche e delle infrastrutture verdi e per il potenziamento dei servizi ecosistemici. Si esplorano, quindi, alcune attitudini dello spazio aperto periurbano in relazione alle aree periferiche di valle, al fine di costruire risposte sociali, economiche e ambientali volte ad orientare le trasformazioni e ad aumentare la consapevolezza degli attori socio-economici e dei cittadini circa i rischi connessi al mutamento climatico.File | Dimensione | Formato | |
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