Introduzione a Incontro di studio su Diritto e tempo

Il contributo riproduce la relazione introduttiva tenuta in occasione dell’Incontro Diritti e tempo, svoltosi il 5 novembre 2021, presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma. Dopo aver brevemente illustrato l’organizzazione della giornata di studio, si offrono alcune riflessioni da una prospettiva civilistica. Punto di partenza è la constatazione che il tempo non è una categoria giuridica, ma un fenomeno neutro, in cui opera la giuridicità: lo studio del tempo è intrinseco agli studi giuridici, giacché tutte le vicende umane sono nel tempo e risentono del suo corso. Dopo aver accennato ad alcuni dei molti casi in cui il tempo costituisce elemento di istituti giuridici, si riflette sulla portata generale del suo corso, la cui funzione risiede sostanzialmente, da un lato, nello stabilizzare le situazioni consolidando nella dimensione giuridica la situazione di fatto, dall’altro, nel conferire certezza attraverso la definizione dei rapporti col decorso di un termine. In quest’ottica vengono in considerazione, in particolare, la prescrizione e la decadenza, istituti non sempre di agevole distinzione. La varietà dei termini prescrizionali, tra cui spicca quello quinquennale per l’illecito extracontrattuale, è d’altro canto fonte di notevoli problemi, che alimentano un cospicuo numero di controversie dovuto all’esigenza di stabilire il titolo del diritto fatto valere in funzione del termine da applicare. Da queste premesse, anche nell’ottica di deflazione del contenzioso, nasce l’idea di un ripensamento degli istituti della prescrizione e della decadenza, che indaghi anche il senso della diversificazione dei termini.