Il contratto nell'immaginario giuridico della modernità

L'articolo si propone di esplorare le radici della forza peculiare che la figura giuridica del contratto ha esercitato nell'intervallo temporale compreso tra la rivoluzione francese e l'avvento della società dei consumi, alla stregua del suo doppio valore fondativo: istituire un nuovo ordine giuridico e trasformare la società europea. Questa efficacia rivoluzionaria si colloca al centro della costruzione culturale della modernità e rinvia alla visione antropologica che sorregge il discorso politico dell'Illuminismo e la sua pretesa scientifica inedita: applicare la philosophie all’analisi della società per rifondarla secondo la ragione. L'idea è che per comprendere la figura del contratto, nel disegno e nell’inveramento pragmatico della società moderna, occorra osservarla nel tessuto di immagini di uomo e di società che avvolge «la grande trasformazione»1 del sistema sociale ed economico europeo: la sostituzione dell’ordine borghese capitalistico a quello signorile-feudale.