Il 30 aprile 2022 il Governo ha proposto un Piano nazionale di investimento che, pur avendo come tema la “ripresa” e la “resilienza”, contiene un articolo, il n. 43, con il quale viene annunciata l’istituzione di un fondo atto al “ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani delle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1 settembre 1939 e l’8 maggio 1945”. L’articolo in questione riguarda dunque non solo quanti hanno già in corso un contenzioso – su tale materia – con la Germania, ma anche quanti intendono intraprendere analoghe azioni contro quello Stato. A questi ultimi, però, il provvedimento ha posto un obbligo perentorio: avviare apposita causa contro la Germania entro 30 giorni a partire dalla data di emanazione del D.L., ovvero dal 30 aprile. Non rispettando questo termine, gli aventi diritto sarebbero automaticamente esclusi – ipso facto – dalla possibilità di beneficiare del “ristoro” previsto dall’Italia.La questione più che di natura monetaria, è di principio. È fin troppo prevedibile che essa contribuirà ad approfondire il solco già esistente che già separa i cittadini dalle Istituzioni repubblicane ma anche i cittadini tra di loro. Pertanto è quanto mai urgente coinvolgere l’opinione pubblica nel suo complesso per chiedere alle Camere di non convertire in legge la norma di cui all’art. 43 del DL n. 36/2022 senza i necessari emendamenti, preceduti da un congruo dibattito a beneficio dei cittadini italiani.
Crimini nazisti nella seconda mondiale. Una beffa alle vittime / Baldini, Francesca; Biolé, Filippo. - In: ARTICOLO 33. - ISSN 2280-4315. - (2022).
Crimini nazisti nella seconda mondiale. Una beffa alle vittime
Baldini, Francesca;
2022
Abstract
Il 30 aprile 2022 il Governo ha proposto un Piano nazionale di investimento che, pur avendo come tema la “ripresa” e la “resilienza”, contiene un articolo, il n. 43, con il quale viene annunciata l’istituzione di un fondo atto al “ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani delle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1 settembre 1939 e l’8 maggio 1945”. L’articolo in questione riguarda dunque non solo quanti hanno già in corso un contenzioso – su tale materia – con la Germania, ma anche quanti intendono intraprendere analoghe azioni contro quello Stato. A questi ultimi, però, il provvedimento ha posto un obbligo perentorio: avviare apposita causa contro la Germania entro 30 giorni a partire dalla data di emanazione del D.L., ovvero dal 30 aprile. Non rispettando questo termine, gli aventi diritto sarebbero automaticamente esclusi – ipso facto – dalla possibilità di beneficiare del “ristoro” previsto dall’Italia.La questione più che di natura monetaria, è di principio. È fin troppo prevedibile che essa contribuirà ad approfondire il solco già esistente che già separa i cittadini dalle Istituzioni repubblicane ma anche i cittadini tra di loro. Pertanto è quanto mai urgente coinvolgere l’opinione pubblica nel suo complesso per chiedere alle Camere di non convertire in legge la norma di cui all’art. 43 del DL n. 36/2022 senza i necessari emendamenti, preceduti da un congruo dibattito a beneficio dei cittadini italiani.File | Dimensione | Formato | |
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