Con le sentenze gemelle n. 17 e 18 del 9 novembre 2021, l'Adunanza plenaria si è pronunciata, a seguito dell'emersione in giurisprudenza di orientamenti contrastanti in merito all'applicazione della L. n. 145/2018, sulla controversa disciplina dell'affidamento delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. In particolare, rispetto al rinnovo automatico e generalizzato delle concessioni già rilasciate stabilito dal legislatore italiano, su cui era già intervenuta la Corte di Giustizia nel 2016 con la sentenza Promoimpresa, l'Adunanza plenaria giunge a stabilire la necessaria disapplicazione della normativa nazionale, poiché in contrasto con il diritto europeo (segnatamente, con l'art. 49 TFUE e con l'art. 12 della direttiva 2006/123/CE (c.d. Bolkestein), che si muove nella direzione di un'apertura del settore alle regole della concorrenza. Date, tuttavia, le gravi ripercussioni economiche e sociali che conseguirebbero ad una disapplicazione immediata della disciplina interna, con il venire meno di tutte le concessioni balneari in essere, il giudice amministrativo decide di posticipare gli effetti della sentenza al 31 dicembre 2023, così da consentire l'espletamento delle procedure di gara, come richiesto dal diritto europeo, per la selezione dei nuovi concessionari.

La cessazione delle concessioni balneari in essere al 31 dicembre 2023 nelle sentenze dell’Adunanza plenaria n. 17 e 18 del 2021 / Vitulli, Lucia. - (2021).

La cessazione delle concessioni balneari in essere al 31 dicembre 2023 nelle sentenze dell’Adunanza plenaria n. 17 e 18 del 2021

Lucia Vitulli
Primo
2021

Abstract

Con le sentenze gemelle n. 17 e 18 del 9 novembre 2021, l'Adunanza plenaria si è pronunciata, a seguito dell'emersione in giurisprudenza di orientamenti contrastanti in merito all'applicazione della L. n. 145/2018, sulla controversa disciplina dell'affidamento delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. In particolare, rispetto al rinnovo automatico e generalizzato delle concessioni già rilasciate stabilito dal legislatore italiano, su cui era già intervenuta la Corte di Giustizia nel 2016 con la sentenza Promoimpresa, l'Adunanza plenaria giunge a stabilire la necessaria disapplicazione della normativa nazionale, poiché in contrasto con il diritto europeo (segnatamente, con l'art. 49 TFUE e con l'art. 12 della direttiva 2006/123/CE (c.d. Bolkestein), che si muove nella direzione di un'apertura del settore alle regole della concorrenza. Date, tuttavia, le gravi ripercussioni economiche e sociali che conseguirebbero ad una disapplicazione immediata della disciplina interna, con il venire meno di tutte le concessioni balneari in essere, il giudice amministrativo decide di posticipare gli effetti della sentenza al 31 dicembre 2023, così da consentire l'espletamento delle procedure di gara, come richiesto dal diritto europeo, per la selezione dei nuovi concessionari.
2021
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