The growing demand for mobility requires new statutes for urban-scale interiors, while the hubs that host it are now wedged into the city and compete with its spaces, offering attractive figures: railway stations thus become shopping centers, new forums. The inadequacy of contemporary city’s public spaces leads to the hybridization of transit spaces with those of commerce, thus the reorganization of transport systems, and the real estate appeal of spaces that have become central, have triggered a widespread process of reconfiguration of many large stations. But the drastic re-dimensioning carried out on the symbolic level leads to homologation, obliterating that spatial matrix which had the very meaning of the urban monument in the large dimension of the voids; intolerable voids in a market logic, when an idea of the city and its symbolic dimension is no longer valid. The enhancement action therefore assumes an economic declination, not aimed at recovering the infrastructural heritage but parasitic on its urban and iconic capacities.

La domanda crescente di mobilità richiede statuti nuovi per gli interni di scala urbana, mentre i nodi che la accolgono sono ormai incuneati nella città e competono con i suoi spazi, offrendo figure attrattive: le stazioni ferroviarie diventano così centri commerciali, nuovi fori. L’inadeguatezza degli spazi pubblici della città contemporanea spinge all’ibridazione degli spazi del transito con quelli del commercio, così la riorganizzazione dei sistemi di trasporto, e l’appetibilità immobiliare di spazi divenuti centrali, hanno innescato un diffuso processo di riconfigurazione di molte grandi stazioni. Ma il drastico ridimensionamento attuato sul piano simbolico conduce alla omologazione, obliterando quella matrice spaziale che aveva nella grande dimensione dei vuoti il senso stesso del monumento urbano; vuoti intollerabili in una logica di mercato, quando viene meno un’idea di città e della sua dimensione simbolica. La valorizzazione assume perciò declinazione economica, non finalizzata al recupero del patrimonio infrastrutturale ma parassita delle sue capacità urbane e iconiche.

Da passeggeri a clienti. Le stazioni diventano infra-malls / Lambertucci, Filippo. - (2022). (Intervento presentato al convegno 2° Stati Generali del Patrimonio Industriale tenutosi a Roma - Tivoli; Italy).

Da passeggeri a clienti. Le stazioni diventano infra-malls

filippo lambertucci
2022

Abstract

The growing demand for mobility requires new statutes for urban-scale interiors, while the hubs that host it are now wedged into the city and compete with its spaces, offering attractive figures: railway stations thus become shopping centers, new forums. The inadequacy of contemporary city’s public spaces leads to the hybridization of transit spaces with those of commerce, thus the reorganization of transport systems, and the real estate appeal of spaces that have become central, have triggered a widespread process of reconfiguration of many large stations. But the drastic re-dimensioning carried out on the symbolic level leads to homologation, obliterating that spatial matrix which had the very meaning of the urban monument in the large dimension of the voids; intolerable voids in a market logic, when an idea of the city and its symbolic dimension is no longer valid. The enhancement action therefore assumes an economic declination, not aimed at recovering the infrastructural heritage but parasitic on its urban and iconic capacities.
2022
2° Stati Generali del Patrimonio Industriale
La domanda crescente di mobilità richiede statuti nuovi per gli interni di scala urbana, mentre i nodi che la accolgono sono ormai incuneati nella città e competono con i suoi spazi, offrendo figure attrattive: le stazioni ferroviarie diventano così centri commerciali, nuovi fori. L’inadeguatezza degli spazi pubblici della città contemporanea spinge all’ibridazione degli spazi del transito con quelli del commercio, così la riorganizzazione dei sistemi di trasporto, e l’appetibilità immobiliare di spazi divenuti centrali, hanno innescato un diffuso processo di riconfigurazione di molte grandi stazioni. Ma il drastico ridimensionamento attuato sul piano simbolico conduce alla omologazione, obliterando quella matrice spaziale che aveva nella grande dimensione dei vuoti il senso stesso del monumento urbano; vuoti intollerabili in una logica di mercato, quando viene meno un’idea di città e della sua dimensione simbolica. La valorizzazione assume perciò declinazione economica, non finalizzata al recupero del patrimonio infrastrutturale ma parassita delle sue capacità urbane e iconiche.
stazioni ferroviarie; infra-malls; railway heritage; patrimonio architettonico ferroviario
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Da passeggeri a clienti. Le stazioni diventano infra-malls / Lambertucci, Filippo. - (2022). (Intervento presentato al convegno 2° Stati Generali del Patrimonio Industriale tenutosi a Roma - Tivoli; Italy).
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