Introduzione Mentre negli ultimi anni sono stati effettuati studi scientifici sull’impatto ambientale delle coltivazioni di tabacco, della produzione e dello smaltimento delle sigarette tradizionali, pochi studi hanno indagato, al momento, l’impatto ambientale del confezionamento e smaltimento dei nuovi prodotti del tabacco. E-cigarette e heated tobacco product (HTP, come IQOS e Juul) sono dispositivi elettronici la cui produzione richiede gli stessi materiali impiegati per computer e cellulari come batterie agli ioni di litio, microprocessori, plastica, alluminio e contengono sostanze altamente tossiche come mercurio e piombo, che costituiscono rifiuti chimici pericolosi. Tutti questi rifiuti sono altamente infiammabili e quindi andrebbero maneggiati con cura nella loro elimina-zione. Basti considerare che le batterie al litio se danneggiate o esposte al sole possono esplodere ed essere cause di incendi. Tuttavia, né le compagnie produttrici di questi dispositivi né le agenzie responsabili della gestione dei rifiuti forniscono informazioni circa il loro smaltimento, che dovrebbe essere regolamentato come tutti gli altri strumenti elettronici secondo la Direttiva Europea 2012/19/UE sui RAEE. Molte e-cigarette diffuse in commercio sono costituite da cartucce di plastica usa e getta (pod) contenenti nicotina, mentre altre e-cig, come le puff bar, sono completa-mente usa-e-getta, contribuendo dunque in modo ancora più sostanziale alla produzione di rifiuti elettronici, materiali non riciclabili e altamente inquinanti. Materiali e metodi È stata condotta una ricerca bibliografica su PubMed, Web of Science e Scopus, lanciando una stringa di ricerca contenente parole chiave ri-guardanti cambiamento climatico, e-cigarette, vaporizzatori e prodotti a tabacco riscaldato (HTP).Sono stati considerati tutti i tipi di studio, senza filtri temporali e in qualsiasi lingua. Tuttavia, non trovando sufficiente materiale sul tema, si è effettuata un’ulteriore ricerca su Google Scholar dalla quale sono emersi dati ri-guardanti la carenza di studi sull’argomento e la scarsa informazione fornita sui propri prodotti da parte di Big Tobacco. Risultati Al contrario dei dati sull’impatto ambientale delle sigarette tradizionali, ormai ampiamente noti, le grandi industrie produttrici di nuovi prodotti del tabacco, come Philip Morris International e British Ameri-can Tobacco, non hanno pubblicato alcun dato ufficiale riguardante HTP ed e-cigarette. Le batterie agli ioni di litio durano, secondo i produttori, massimo 12 mesi, ma non ci sono informazioni date ai consumatori circa il loro smaltimento. Nel 2017, negli U.S.A. sono stati acquistati più di 16 milioni di device, escludendo le cartucce necessarie per farli funzionare, ma nessuno ha analizzato finora il quantitativo di rifiuti che deriva da questo mercato in piena espansione. Conclusioni La produzione di rifiuti di origine elettronica è una delle piaghe del nostro secolo, il loro impatto ambientale comincia dall’estrazione delle materie prime utilizzate per produrli e termina con l’inquina-mento che ne deriva una volta gettati nell’ambiente in fase di dismissione. Essendo le e-cig e gli HTP appartenenti alla categoria dei dispositivi elettronici, è molto preoccupante il fatto che il loro uso sia in costante aumento, soprattutto tra i giovani, che paradossalmente sono i protagonisti del movimento ambientalista. A oggi questi prodotti, oltre ad avere ripercussioni sulla salute, non mostrano profili di sicurezza maggiori delle sigarette tradizionali e per di più sono dannosi anche per il nostro pianeta. Sono necessari studi scientifici che valutino sia l’impatto quantitativo di questi rifiuti sull’inquinamento sia possibili nuove tecniche di produzione più sostenibili. La mancanza di norme e regolamentazioni su tale argomento indica una scarsa sensibilità sul tema e una miopia politica nei confronti del cambiamento climatico. Per questo ci sembra doveroso por-tare l’attenzione della comunità scientifica su un tema altamente ri-levante per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni.

Qual è l’impatto dei nuovi prodotti del tabacco sull’ambiente? / Ferrari, C.; Mondera, F.; Antinozzi, M.; Donato, M. A.; Cattaruzza, M. S.. - In: TABACCOLOGIA. - ISSN 1970-1187. - 19:4(2022), pp. 39-40. (Intervento presentato al convegno XVII Congresso Nazionale Società Italiana di Tabaccologia - Tobacco Pandemic. tenutosi a Rome; Italy).

Qual è l’impatto dei nuovi prodotti del tabacco sull’ambiente?

C. Ferrari;F. Mondera;M. Antinozzi;M. A. Donato;M. S. Cattaruzza
2022

Abstract

Introduzione Mentre negli ultimi anni sono stati effettuati studi scientifici sull’impatto ambientale delle coltivazioni di tabacco, della produzione e dello smaltimento delle sigarette tradizionali, pochi studi hanno indagato, al momento, l’impatto ambientale del confezionamento e smaltimento dei nuovi prodotti del tabacco. E-cigarette e heated tobacco product (HTP, come IQOS e Juul) sono dispositivi elettronici la cui produzione richiede gli stessi materiali impiegati per computer e cellulari come batterie agli ioni di litio, microprocessori, plastica, alluminio e contengono sostanze altamente tossiche come mercurio e piombo, che costituiscono rifiuti chimici pericolosi. Tutti questi rifiuti sono altamente infiammabili e quindi andrebbero maneggiati con cura nella loro elimina-zione. Basti considerare che le batterie al litio se danneggiate o esposte al sole possono esplodere ed essere cause di incendi. Tuttavia, né le compagnie produttrici di questi dispositivi né le agenzie responsabili della gestione dei rifiuti forniscono informazioni circa il loro smaltimento, che dovrebbe essere regolamentato come tutti gli altri strumenti elettronici secondo la Direttiva Europea 2012/19/UE sui RAEE. Molte e-cigarette diffuse in commercio sono costituite da cartucce di plastica usa e getta (pod) contenenti nicotina, mentre altre e-cig, come le puff bar, sono completa-mente usa-e-getta, contribuendo dunque in modo ancora più sostanziale alla produzione di rifiuti elettronici, materiali non riciclabili e altamente inquinanti. Materiali e metodi È stata condotta una ricerca bibliografica su PubMed, Web of Science e Scopus, lanciando una stringa di ricerca contenente parole chiave ri-guardanti cambiamento climatico, e-cigarette, vaporizzatori e prodotti a tabacco riscaldato (HTP).Sono stati considerati tutti i tipi di studio, senza filtri temporali e in qualsiasi lingua. Tuttavia, non trovando sufficiente materiale sul tema, si è effettuata un’ulteriore ricerca su Google Scholar dalla quale sono emersi dati ri-guardanti la carenza di studi sull’argomento e la scarsa informazione fornita sui propri prodotti da parte di Big Tobacco. Risultati Al contrario dei dati sull’impatto ambientale delle sigarette tradizionali, ormai ampiamente noti, le grandi industrie produttrici di nuovi prodotti del tabacco, come Philip Morris International e British Ameri-can Tobacco, non hanno pubblicato alcun dato ufficiale riguardante HTP ed e-cigarette. Le batterie agli ioni di litio durano, secondo i produttori, massimo 12 mesi, ma non ci sono informazioni date ai consumatori circa il loro smaltimento. Nel 2017, negli U.S.A. sono stati acquistati più di 16 milioni di device, escludendo le cartucce necessarie per farli funzionare, ma nessuno ha analizzato finora il quantitativo di rifiuti che deriva da questo mercato in piena espansione. Conclusioni La produzione di rifiuti di origine elettronica è una delle piaghe del nostro secolo, il loro impatto ambientale comincia dall’estrazione delle materie prime utilizzate per produrli e termina con l’inquina-mento che ne deriva una volta gettati nell’ambiente in fase di dismissione. Essendo le e-cig e gli HTP appartenenti alla categoria dei dispositivi elettronici, è molto preoccupante il fatto che il loro uso sia in costante aumento, soprattutto tra i giovani, che paradossalmente sono i protagonisti del movimento ambientalista. A oggi questi prodotti, oltre ad avere ripercussioni sulla salute, non mostrano profili di sicurezza maggiori delle sigarette tradizionali e per di più sono dannosi anche per il nostro pianeta. Sono necessari studi scientifici che valutino sia l’impatto quantitativo di questi rifiuti sull’inquinamento sia possibili nuove tecniche di produzione più sostenibili. La mancanza di norme e regolamentazioni su tale argomento indica una scarsa sensibilità sul tema e una miopia politica nei confronti del cambiamento climatico. Per questo ci sembra doveroso por-tare l’attenzione della comunità scientifica su un tema altamente ri-levante per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni.
2022
XVII Congresso Nazionale Società Italiana di Tabaccologia - Tobacco Pandemic.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Qual è l’impatto dei nuovi prodotti del tabacco sull’ambiente? / Ferrari, C.; Mondera, F.; Antinozzi, M.; Donato, M. A.; Cattaruzza, M. S.. - In: TABACCOLOGIA. - ISSN 1970-1187. - 19:4(2022), pp. 39-40. (Intervento presentato al convegno XVII Congresso Nazionale Società Italiana di Tabaccologia - Tobacco Pandemic. tenutosi a Rome; Italy).
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