Il Museo del Novecento ospita una mostra in cui 30 progetti sono immersi in un allestimento di colori e forme. Ormai da tempo il Museo del Novecento, in piazza Santa Maria Novella, è un fulcro per la cultura, l’arte e l’architettura ubicato all’interno del centro storico, un edificio nato come “Spedale di San Paolo dei convalescenti”, poi trasformato in Scuole leopoldine, in sede del Museo Alinari della fotografia prima e oggi museo dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo, un luogo versatile che il tempo ha saputo modificare positivamente. Oltre a una collezione permanente, predispone progetti speciali, come la rassegna “Il tavolo dell’architetto”, una serie di mostre temporanee con gli architetti al centro del dibattito culturale, tra cui Mario Cucinella, Michele De Lucchi, Adolfo Natalini, Benedetta Tagliabue e, fino al 5 ottobre, la mostra “Architettura e generosità”, curata da Laura Andreini, sui valori fondativi degli Atelier(s) Femia, come “occasione per trasferire un necessario cambio di paradigma che metta al centro la generosità e la responsabilità dell’architettura”. Il concetto di tempo è alla base del metodo operativo attraverso una serie di pensieri che dal profondo intelletto affiorano e creano “un dialogo proficuo con i diversi tempi dell’umanità”, come ricorda la curatrice. Così, il “Tavolo” di Alfonso Femia si configura come un ponte tra le dimensioni progettuali, architettoniche, artistiche, compositive e tecnologiche, tra la memoria e il presente, paradigma di un dialogo intimo e particolare con ogni luogo, città e territorio.

"Architettura e generosità", il realismo immaginario di Alfonso Femia a Firenze / Iacomoni, Andrea. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - (2022).

"Architettura e generosità", il realismo immaginario di Alfonso Femia a Firenze

Iacomoni Andrea
2022

Abstract

Il Museo del Novecento ospita una mostra in cui 30 progetti sono immersi in un allestimento di colori e forme. Ormai da tempo il Museo del Novecento, in piazza Santa Maria Novella, è un fulcro per la cultura, l’arte e l’architettura ubicato all’interno del centro storico, un edificio nato come “Spedale di San Paolo dei convalescenti”, poi trasformato in Scuole leopoldine, in sede del Museo Alinari della fotografia prima e oggi museo dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo, un luogo versatile che il tempo ha saputo modificare positivamente. Oltre a una collezione permanente, predispone progetti speciali, come la rassegna “Il tavolo dell’architetto”, una serie di mostre temporanee con gli architetti al centro del dibattito culturale, tra cui Mario Cucinella, Michele De Lucchi, Adolfo Natalini, Benedetta Tagliabue e, fino al 5 ottobre, la mostra “Architettura e generosità”, curata da Laura Andreini, sui valori fondativi degli Atelier(s) Femia, come “occasione per trasferire un necessario cambio di paradigma che metta al centro la generosità e la responsabilità dell’architettura”. Il concetto di tempo è alla base del metodo operativo attraverso una serie di pensieri che dal profondo intelletto affiorano e creano “un dialogo proficuo con i diversi tempi dell’umanità”, come ricorda la curatrice. Così, il “Tavolo” di Alfonso Femia si configura come un ponte tra le dimensioni progettuali, architettoniche, artistiche, compositive e tecnologiche, tra la memoria e il presente, paradigma di un dialogo intimo e particolare con ogni luogo, città e territorio.
2022
architettura; esposizione; forma
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
"Architettura e generosità", il realismo immaginario di Alfonso Femia a Firenze / Iacomoni, Andrea. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - (2022).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1640402
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