"Etymologies through corruption”? Toponyms and personal names in Greek mythography

This paper shows that the etymological practice of adding, subtracting, substituting and transposing letters within a name, attested since Plato’s Cratylus, was already in use in Greek mythography. I discuss two mythographical passages, more or less coeval to the Cratylus, where the etymologies under examination involve an ‘intermediary form’, as words have a history of their own and may have undergone some modifications in the passage of time. These two cases of ‘etymology through corruption’ (κατὰ φθοράν or κατὰ παραφθοράν) are ascribed to Andron of Teos (FGrHist 802 F3) and Andron of Halicarnassus (fr. 8 EGM) respectively, and I incidentally suggest that both texts belong to Andron of Teos.

Questo articolo vuole dimostrare come l’esercizio etimologico di aggiungere, sottrarre, sostituire e trasporre singole lettere all’interno di un nome, attestato nel Cratilo di Platone, fosse in uso anche nella mitografia. A tal proposito discuto due frammenti mitografici, all’incirca contemporanei del Cratilo, nei quali si presuppone che le parole abbiano una loro evoluzione e possano pertanto essere state soggette a cambiamenti nel tempo. Questi due casi di ‘etimologie per corruzione’ (κατὰ φθοράν o κατὰ παραφθοράν) sono attribuiti ad Androne di Teo (FGrHist 802 F3) e Androne di Alicarnasso (fr. 8 EGM), e discuto incidentalmente la possibilità che entrambi i frammenti appartengano ad Androne di Teo.