C’è una nozione in antropologia che segnala, forse meglio di altre, alcuni aspetti dell’irrisolto rapporto di questa disciplina tra formulazioni teoriche, pratica etnografica e responsabilità dell’antropologo fuori dal e nel campo. Questa è la nozione di “razza”. A partire dagli anni Settanta gli antropologi sentivano di aver fatto abbastanza per combattere il razzismo e fronteggiare le discriminazioni razziali. Oggi che il razzismo continua a persistere e a trovare nuove forme e nuove retoriche per radicarsi in pratiche e discorsi del quotidiano, il sapere antropologico - che pure ha effettivamente giocato un ruolo importante in molte battaglie civili per i diritti umani - sembra avere poco da dire a proposito del razzismo. La domanda che ci poniamo qui senza pretendere di trovare una risposta conclusiva è perché. Perché ci sono nozioni antropologiche che si prestano ad un “cattivo uso”? Ovvero, il problema è solo nell’uso?
Negare l'ovvietà. Identità, violenza e razzismo attraverso il discorso antropologico / D'Angelo, L. - In: COSTRUZIONI PSICOANALITICHE. - ISSN 1721-9612. - (2008), pp. 87-97.
Negare l'ovvietà. Identità, violenza e razzismo attraverso il discorso antropologico
D'ANGELO L
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2008
Abstract
C’è una nozione in antropologia che segnala, forse meglio di altre, alcuni aspetti dell’irrisolto rapporto di questa disciplina tra formulazioni teoriche, pratica etnografica e responsabilità dell’antropologo fuori dal e nel campo. Questa è la nozione di “razza”. A partire dagli anni Settanta gli antropologi sentivano di aver fatto abbastanza per combattere il razzismo e fronteggiare le discriminazioni razziali. Oggi che il razzismo continua a persistere e a trovare nuove forme e nuove retoriche per radicarsi in pratiche e discorsi del quotidiano, il sapere antropologico - che pure ha effettivamente giocato un ruolo importante in molte battaglie civili per i diritti umani - sembra avere poco da dire a proposito del razzismo. La domanda che ci poniamo qui senza pretendere di trovare una risposta conclusiva è perché. Perché ci sono nozioni antropologiche che si prestano ad un “cattivo uso”? Ovvero, il problema è solo nell’uso?File | Dimensione | Formato | |
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