Francesco Antonio Navone e le «buone regole, colle quali costruirsi sogliono le Polveriere»

In modern times, the design of a powder keg represented a central issue, due to the danger of an explosion. For this reason, during the 18th century these structures were often moved outside the city walls, to avoid the potential detri- mental effects of an accidental fire. However, the place chosen in Senigallia was not appreciated by the local government: an opposition that forced the general contractor to turn to the papal authorities and their consultants. Then, Francesco Antonio Navone (1731-1804) was committed to settle the dispute and to detail the project. The State Archive of Rome retains various records of this work: documents useful both to understand which were the safety measures of that time and to increase the knowledge of Rome. In fact, the urban grid of the papal city was adopted as a reference.

Tematica in genere scarsamente considerata, la costruzione di polveriere rap- presentò invece in epoca moderna un tema di assoluta centralità a motivo della peculiarità del manufatto a tal fine dedicatovi: un immobile la cui con- figurazione rifletteva nella sua attenta strutturazione tecnica la delicatezza del contenuto, altamente pericoloso se dislocato in ambito urbano. Per questo motivo, durante il XVIII secolo spesso queste strutture furono spostate fuori dalle mura delle città, onde evitare – o quantomeno limitare – i pericoli legati a un’accidentale esplosione. A Senigallia, però, il sito prescelto incontrò l’ostilità dell’amministrazione comunale; un’opposizione irremovibile, che costrinse gli organi curiali a disporre ulteriori verifiche. Francesco Antonio Navone (1731-1804) venne quindi assoldato per dirimere la controversia: un accertamento – condotto sull’esempio della polveriera antecedentemente edificata in Ancona – di cui l’Archivio di Stato di Roma conserva ancora oggi diversi materiali non solo utili a comprendere le speciali caratteristiche di questo genere di costruzioni ma, altresì, essenziali per accrescere la conoscenza di Roma alla fine del Sette- cento, giacché fu proprio l’Urbe il termine di riferimento di tutta la vicenda.