Durante il XIX secolo, a seguito dei profondi cambiamenti urbani e sociali determinati dalla Rivoluzione Industriale, si è assisto al nascere di una nuova dimensione percettiva e funzionale della strada, occupata prevalentemente da veicoli, e ormai in forte contrasto con una misura umana della città. Il cambiamento percettivo della funzionalità stradale ha favorito la realizzazione di architetture per il terziario e per lo svago quali i passage e gli arcade, ovvero di strade coperte commerciali talvolta adoperate come piazze e luoghi di incontro. Costruzioni quali il Piccadilly e il Burlington Arcade -e in generale gli arcade realizzati in Gran Bretagna a partire dal XVIII secolo- sono risposte concrete alle esigenze metropolitane che impongono luoghi commerciali coperti e lontani dal caos delle strade di scorrimento; nondimeno, come il loro analogo francese, gli arcade sintetizzano un processo di interiorizzazione dei percorsi, per cui lo spazio passante assume il ruolo di elemento lineare catalizzante i flussi di transito interni, definendo -al contempo- l’assetto architettonico della galleria. Gli arcade realizzati a Londra, a Leeds oppure a Glasgow hanno una chiara vocazione urbana, configurando cioè la strada coperta all’interno di un tessuto consolidato e costituendo, pertanto, una riproposizione moderna dei principi antropici che sottendono alla definizione delle strade mercato. I livelli di tipicità espressi nell’area britannica sono enfatizzati oltreoceano con la costruzione di arcade-building quali il Cleveland Arcade, primo prototipo in assoluto del magazzino commerciale diffuso in tutto il Nord America. Il confronto e le similitudini tra il modello urbano degli arcade inglesi rispetto alle logiche progettuali dell’edificio-arcade di matrice americana, rimarcano l’esistenza di un substrato psicologico comune nell’articolazione dello spazio commerciale, dunque una risposta costruttiva radicale a problematiche urbane e architettoniche analoghe.
Arcade d’oltreoceano: analogie e differenze della strada commerciale in Gran Bretagna e in Nord America / Ciotoli, Pina. - (2017), pp. 2619-2624. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso AISU tenutosi a Napoli).
Arcade d’oltreoceano: analogie e differenze della strada commerciale in Gran Bretagna e in Nord America
Ciotoli, Pina
2017
Abstract
Durante il XIX secolo, a seguito dei profondi cambiamenti urbani e sociali determinati dalla Rivoluzione Industriale, si è assisto al nascere di una nuova dimensione percettiva e funzionale della strada, occupata prevalentemente da veicoli, e ormai in forte contrasto con una misura umana della città. Il cambiamento percettivo della funzionalità stradale ha favorito la realizzazione di architetture per il terziario e per lo svago quali i passage e gli arcade, ovvero di strade coperte commerciali talvolta adoperate come piazze e luoghi di incontro. Costruzioni quali il Piccadilly e il Burlington Arcade -e in generale gli arcade realizzati in Gran Bretagna a partire dal XVIII secolo- sono risposte concrete alle esigenze metropolitane che impongono luoghi commerciali coperti e lontani dal caos delle strade di scorrimento; nondimeno, come il loro analogo francese, gli arcade sintetizzano un processo di interiorizzazione dei percorsi, per cui lo spazio passante assume il ruolo di elemento lineare catalizzante i flussi di transito interni, definendo -al contempo- l’assetto architettonico della galleria. Gli arcade realizzati a Londra, a Leeds oppure a Glasgow hanno una chiara vocazione urbana, configurando cioè la strada coperta all’interno di un tessuto consolidato e costituendo, pertanto, una riproposizione moderna dei principi antropici che sottendono alla definizione delle strade mercato. I livelli di tipicità espressi nell’area britannica sono enfatizzati oltreoceano con la costruzione di arcade-building quali il Cleveland Arcade, primo prototipo in assoluto del magazzino commerciale diffuso in tutto il Nord America. Il confronto e le similitudini tra il modello urbano degli arcade inglesi rispetto alle logiche progettuali dell’edificio-arcade di matrice americana, rimarcano l’esistenza di un substrato psicologico comune nell’articolazione dello spazio commerciale, dunque una risposta costruttiva radicale a problematiche urbane e architettoniche analoghe.File | Dimensione | Formato | |
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