La dialettica tra presenza e assenza è strettamente correlata con il con- cetto di spazio, con i luoghi. L’inserzione nello spazio, la scelta dei luoghi sono statutariamente legati alle esperienze monastiche ed eremitiche, sin dai primordi. Risulta quindi senz’altro interessante valutare se e come si inneschi la dialettica tra questi due concetti – presenza e assenza – in circostanze decisive della vita monastica ed eremitica quali sono i momenti di riforma. Momenti in cui si cristallizza l’incontro tra le esigenze carismatiche dell’intuizione religiosa con l’aspirazione di dare loro un contesto entro cui esplicarsi, una forma istituzionale. Il saggio analizza in questa prospettiva un testo di particolare pregnanza nell’ambito della riflessione sulla vita eremitica nel periodo della riforma della Chiesa del secolo XI: la parte finale dell’epistola 28, il celebre trattato teologico ed ecclesiologico noto con il titolo di Dominus vobiscum di Pier Damiani, che ha circolato nella tradizione manoscritta in maniera autonoma rispetto alla lettera, con un titolo proprio: Laus heremi.
La dialettica tra presenza e assenza nelle esperienze di riforma monastica ed eremitica (secoli XI-XII) / Longo, U.. - (2021), pp. 195-204. (Intervento presentato al convegno Presenza-assenza. Meccanismi dell’istituzionalità nella ‘societas christiana’ (secoli IX-XIII), Atti del Convegno Internazionale Brescia, 16-18 settembre 2019 tenutosi a Brescia).
La dialettica tra presenza e assenza nelle esperienze di riforma monastica ed eremitica (secoli XI-XII)
U. Longo
2021
Abstract
La dialettica tra presenza e assenza è strettamente correlata con il con- cetto di spazio, con i luoghi. L’inserzione nello spazio, la scelta dei luoghi sono statutariamente legati alle esperienze monastiche ed eremitiche, sin dai primordi. Risulta quindi senz’altro interessante valutare se e come si inneschi la dialettica tra questi due concetti – presenza e assenza – in circostanze decisive della vita monastica ed eremitica quali sono i momenti di riforma. Momenti in cui si cristallizza l’incontro tra le esigenze carismatiche dell’intuizione religiosa con l’aspirazione di dare loro un contesto entro cui esplicarsi, una forma istituzionale. Il saggio analizza in questa prospettiva un testo di particolare pregnanza nell’ambito della riflessione sulla vita eremitica nel periodo della riforma della Chiesa del secolo XI: la parte finale dell’epistola 28, il celebre trattato teologico ed ecclesiologico noto con il titolo di Dominus vobiscum di Pier Damiani, che ha circolato nella tradizione manoscritta in maniera autonoma rispetto alla lettera, con un titolo proprio: Laus heremi.File | Dimensione | Formato | |
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