“Chi ha inventato la ruota era un idiota, è chi ha inventato le altre tre che era un genio.” (Isaac Sidney Caesar) Questa raccolta indaga sull’origine del design quotidiano, oggetti e prodotti che oggi il mercato tutto dà per scontato e ci offre e ripropone attraverso mille sfaccettature e revisioni. Studiando e ricercando l’origine del nostro quotidiano, è possibile risalire a quei precursori che secoli prima hanno avuto l’ardore di saper immaginare, di vedere oltre il contesto scientifico e ipotizzare mondi e persone. Figure note come Leonardo Da Vinci, e illustri sconosciuti di cui conosciamo e usufruiamo delle invenzioni, ma di cui ne ignoriamo l’origine. Ed è proprio questo che rende queste figure uniche e ormai estinte, gli inventori. In un tempo in cui l’immaginario era forte e la conoscenza era un lusso elitario, si ergevano figure che da pochi strumenti non si limitavano a trasformare il reale in potenziale, ma creavano il reale inventandolo. Non c’era il designer, l’architetto, l’ingegnere o l’artista, ma un un’unica figura che racchiudeva in sé stesso tutte queste figure e di ogni disciplina era massimo esperto. Una figura che oggi definiremmo ibrida, estremamente qualificata, e poco specializzata perché estremamente poliedrica. Con l’accrescersi delle conoscenze, vediamo questa figura come si sia scissa in tante piccole entità meno qualificate, ma altamente specializzate in singole discipline dove non si parla più di invenzione, ma di innovazione. Oggi l’inventore è una figura estinta e l’invenzione è un taboo che l’uomo moderno non si può permettere, forse proprio a causa di questa sua lacunosa conoscenza del tutto. Non siamo più in grado di creare, ma di sviluppare strumenti di pensiero e di realizzazione talmente più complessi che siamo in grado di riprendere l’esistente e di riprogrammarlo, riadattarlo alle necessità. Guardando all’evoluzione di questa figura è possibile delinearne una curva in cui, con l’andare degli anni, queste macro-maestranze siano andate frastagliandosi in tante micro-discipline altamente specializzate, tanto da dovere cominciare a cooperare per approdare a progetti concreti, creando sinergie, convergendo nuovamente in realtà interdisciplinari sempre più produttive. Questa raccolta mostra le invenzioni di ieri e le innovazioni di oggi e pone l’attenzione sugli autori. Se un tempo esisteva il Maestro e oggi esiste il Team, è possibile immaginare che si stia tornando a quella figura ibrida e ormai mitica dell’inventore?

Invention and innovation / D'Elia, L.. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - 69/19:1594-8528(2019), pp. 50-63.

Invention and innovation

L. D'Elia
2019

Abstract

“Chi ha inventato la ruota era un idiota, è chi ha inventato le altre tre che era un genio.” (Isaac Sidney Caesar) Questa raccolta indaga sull’origine del design quotidiano, oggetti e prodotti che oggi il mercato tutto dà per scontato e ci offre e ripropone attraverso mille sfaccettature e revisioni. Studiando e ricercando l’origine del nostro quotidiano, è possibile risalire a quei precursori che secoli prima hanno avuto l’ardore di saper immaginare, di vedere oltre il contesto scientifico e ipotizzare mondi e persone. Figure note come Leonardo Da Vinci, e illustri sconosciuti di cui conosciamo e usufruiamo delle invenzioni, ma di cui ne ignoriamo l’origine. Ed è proprio questo che rende queste figure uniche e ormai estinte, gli inventori. In un tempo in cui l’immaginario era forte e la conoscenza era un lusso elitario, si ergevano figure che da pochi strumenti non si limitavano a trasformare il reale in potenziale, ma creavano il reale inventandolo. Non c’era il designer, l’architetto, l’ingegnere o l’artista, ma un un’unica figura che racchiudeva in sé stesso tutte queste figure e di ogni disciplina era massimo esperto. Una figura che oggi definiremmo ibrida, estremamente qualificata, e poco specializzata perché estremamente poliedrica. Con l’accrescersi delle conoscenze, vediamo questa figura come si sia scissa in tante piccole entità meno qualificate, ma altamente specializzate in singole discipline dove non si parla più di invenzione, ma di innovazione. Oggi l’inventore è una figura estinta e l’invenzione è un taboo che l’uomo moderno non si può permettere, forse proprio a causa di questa sua lacunosa conoscenza del tutto. Non siamo più in grado di creare, ma di sviluppare strumenti di pensiero e di realizzazione talmente più complessi che siamo in grado di riprendere l’esistente e di riprogrammarlo, riadattarlo alle necessità. Guardando all’evoluzione di questa figura è possibile delinearne una curva in cui, con l’andare degli anni, queste macro-maestranze siano andate frastagliandosi in tante micro-discipline altamente specializzate, tanto da dovere cominciare a cooperare per approdare a progetti concreti, creando sinergie, convergendo nuovamente in realtà interdisciplinari sempre più produttive. Questa raccolta mostra le invenzioni di ieri e le innovazioni di oggi e pone l’attenzione sugli autori. Se un tempo esisteva il Maestro e oggi esiste il Team, è possibile immaginare che si stia tornando a quella figura ibrida e ormai mitica dell’inventore?
2019
maestri della tensegrità; maestri della replica; maestri dell’identitàM maestri della virtualitàM maestri di riprogettazione
01 Pubblicazione su rivista::01m Editorial/Introduzione in rivista
Invention and innovation / D'Elia, L.. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - 69/19:1594-8528(2019), pp. 50-63.
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