Il trauma e la migrazione femminile tra A. Kristof e O. Amarilis

This essay aims to analise migrations as collective traumas that modern and contemporary literature have had to convey. The recognition of trauma is one of the elements that characterise part of the female migrant narrative, especially in relation to the research for an identity that becomes more and more fluid due to the loss of roots. This visceral need to define the self finds a sounding board in the writing of migrant women, who seek in writing a measure to define themselves. The recognition of the trauma suffered is a way of speaking in order to get out of the condition of the object of the discourse and become the subject of the narrative and narrative agent. Various books are examples of this, including, in particular: Trilogia della città di K by Agota Kristof and Soncente. Racconti d’oltremare by Orlanda Amarilis

Questo contributo focalizza l’attenzione sulle migrazioni come traumi collettivi di cui la letteratura moderna e contemporanea si sono dovute fare portavoce. La cognizione ed il riconoscimento del trauma sono alcuni degli elementi che caratterizzano parte della narrativa migrante femminile, soprattutto in relazione alla ricerca di un’identità che diviene sempre più fluida a causa della perdita delle radici. Questa necessità viscerale di definire il sé trova una cassa di risonanza nella scrittura delle donne migranti, le quali cercano nella scrittura una misura per autodefinirsi. Il riconoscimento del trauma subito è un modo di prendere la parola per uscire dalla condizione di oggetto del discorso e diventare soggetto della narrazione e agente narrativo. Sono esempio di ciò varie narrazioni, tra cui, in particolare: la Trilogia della città di K di Agota Kristof e Soncente. Racconti d’oltremare di Orlanda Amarilis.