In the course of 2020, due to the pandemic caused by the SARS-CoV-2 virus, the lockdown was activated all over the world and people were required to remain in their homes to curb the contagion. While domestic isolation was the most effective measure to limit the spread of the virus, for victims of domestic violence, mostly women and children, this represented an increase in the risk of suffering physical, sexual, psychological and assisted violence. There are many reasons at the origin of this phenomenon: uncertainty of the evolution of the ill, the economic precariousness, forced coexistence between the victim and his abuser and the increased control of the latter. These stress factors have encouraged the repetition of the episodes of violence. Other factors complicating the situation were the almost impossibility to request help because with the lockdown it could not leave home and the local services were unable to guarantee continuous supervision of the most risk situations. Furthermore, according to the literature, most of the victims (due to their psychological structure, resulting from having suffered violence of all kinds for a long time) believe to have little control over events and they cannot receive help from others; so mostly they renounce to require external intervention to get out of the spiral of violence.

Nel 2020, a causa della pandemia dovuta al virus SARS-CoV-2, in tutto il mondo è stato attivato il lockdown, richiedendo di rimanere nelle proprie abituazioni per frenare il contagio. Se l’isolamento domestico ha rappresentato la misura più efficace per limitare la diffusione del virus, per le vittime di violenza domestica, soprattutto donne e minori, ciò ha costituito un aumento del rischio di subire violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed assistite. Molte le ragioni all’origine di tale fenomeno: l’incertezza dell’evoluzione della patologia e la precarietà economica hanno rappresentato fattori di maggiore stress, a cui si sono aggiunti la convivenza forzata tra la vittima e il suo abusante, e l’aumentato controllo di quest’ultimo, elementi che hanno incentivato il ripetersi degli episodi di violenza. Inoltre, per le vittime è stato quasi impossibile richiedere aiuto, poiché con il lockdown non si poteva lasciare la propria abitazione e i servizi del territorio non hanno potuto garantire una vigilanza continuativa sulle situazioni più a rischio. Infine, in accordo con la letteratura, è stato riscontrato che la maggior parte delle vittime, per il loro assetto psicologico, derivante dall’aver subito a lungo violenze di ogni tipo, ritengono di avere poco controllo sugli eventi e di non poter ricevere aiuto da parte degli altri; così per lo più hanno rinunciato a richiedere un intervento esterno per uscire dalla spirale della violenza.

COVID-19 lockdown paradox: What happens to women and minors in maltracting contexts / Di Pentima, L.; Toni, A.. - In: MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA. - ISSN 1591-4267. - 23:3(2021), pp. 11-35. [10.3280/MAL2021-003002]

COVID-19 lockdown paradox: What happens to women and minors in maltracting contexts

Di Pentima L.
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
Toni A.
Secondo
Writing – Review & Editing
2021

Abstract

In the course of 2020, due to the pandemic caused by the SARS-CoV-2 virus, the lockdown was activated all over the world and people were required to remain in their homes to curb the contagion. While domestic isolation was the most effective measure to limit the spread of the virus, for victims of domestic violence, mostly women and children, this represented an increase in the risk of suffering physical, sexual, psychological and assisted violence. There are many reasons at the origin of this phenomenon: uncertainty of the evolution of the ill, the economic precariousness, forced coexistence between the victim and his abuser and the increased control of the latter. These stress factors have encouraged the repetition of the episodes of violence. Other factors complicating the situation were the almost impossibility to request help because with the lockdown it could not leave home and the local services were unable to guarantee continuous supervision of the most risk situations. Furthermore, according to the literature, most of the victims (due to their psychological structure, resulting from having suffered violence of all kinds for a long time) believe to have little control over events and they cannot receive help from others; so mostly they renounce to require external intervention to get out of the spiral of violence.
2021
Nel 2020, a causa della pandemia dovuta al virus SARS-CoV-2, in tutto il mondo è stato attivato il lockdown, richiedendo di rimanere nelle proprie abituazioni per frenare il contagio. Se l’isolamento domestico ha rappresentato la misura più efficace per limitare la diffusione del virus, per le vittime di violenza domestica, soprattutto donne e minori, ciò ha costituito un aumento del rischio di subire violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed assistite. Molte le ragioni all’origine di tale fenomeno: l’incertezza dell’evoluzione della patologia e la precarietà economica hanno rappresentato fattori di maggiore stress, a cui si sono aggiunti la convivenza forzata tra la vittima e il suo abusante, e l’aumentato controllo di quest’ultimo, elementi che hanno incentivato il ripetersi degli episodi di violenza. Inoltre, per le vittime è stato quasi impossibile richiedere aiuto, poiché con il lockdown non si poteva lasciare la propria abitazione e i servizi del territorio non hanno potuto garantire una vigilanza continuativa sulle situazioni più a rischio. Infine, in accordo con la letteratura, è stato riscontrato che la maggior parte delle vittime, per il loro assetto psicologico, derivante dall’aver subito a lungo violenze di ogni tipo, ritengono di avere poco controllo sugli eventi e di non poter ricevere aiuto da parte degli altri; così per lo più hanno rinunciato a richiedere un intervento esterno per uscire dalla spirale della violenza.
Children.; COVID-19; Domestic violence; Victimization; Women
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
COVID-19 lockdown paradox: What happens to women and minors in maltracting contexts / Di Pentima, L.; Toni, A.. - In: MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA. - ISSN 1591-4267. - 23:3(2021), pp. 11-35. [10.3280/MAL2021-003002]
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
MAL2021-003002_DiPentima.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 852.89 kB
Formato Adobe PDF
852.89 kB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1629897
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact