Marxismo teorico e Partito comunista italiano: la lunga marcia per uscire dall’idealismo

Rinvenire le matrici, ovvero le radici culturali del Partito comunista d’Italia che nasce dalla scissione del 1921, sostanzialmente nella filosofia della prassi di Antonio Gramsci, è operazione culturale per molti versi legittima e stimolante, sia da un punto di vista storico, sia da punto di vista teorico. Lo stesso ruolo fondamentale orientato a una politica culturale dopo la guerra di Liberazione, e nell’Italia ormai repubblicana, del Partito comunista italiano ad opera di Palmiro Togliatti e del suo gruppo dirigente non viene senz’altro a delegittimare tale riflessione, anzi, soprattutto fino ai primi anni Cinquanta dello scorso secolo sembrerebbe preponderante soprattutto nell’operazione di innervamento del pensiero gramsciano all’interno del filone “progressivo” della storia del pensiero in Italia tra XIX e prima metà del XX secolo.