Per limitare l’utilizzo di carburanti derivanti dal petrolio, che contribuiscono al riscaldamento globale e sono disponibili in numero limitato, è necessario studiare ed individuare fonti alternative di approvvigionamento, green e rinnovabili, da destinare alla produzione di biocarburanti. Lo studio effettuato nel presente lavoro ha aperto una nuova strada verso la produzione di microalghe all’interno di un impianto dimostrativo su scala pseudo-industriale da destinare alla produzione di bio-olio e altri output finali quali energia e prodotti a maggiore valore aggiunto. Le microalghe rappresentano una valida alternativa non solo alla produzione di carburanti di origine fossile, ma anche ai biocarburanti di prima generazione che utilizzano piante superiori prodotte tramite i normali metodi di coltivazione. Però, al momento non esistono processi produttivi in grado di fornire quantitativi di biodiesel adeguati ad una scala produttiva elevata e che garantiscano un bilancio positivo dal punto di vista economico ed energetico. I punti critici sono rappresentati soprattutto dai processi per la separazione della biomassa microalgale dal mezzo acqueo di coltura e dall’estrazione dell’olio contenuto nelle microalghe, ancora molto costosi per grandi quantitativi. Il sistema studiato ha tentato di superare queste criticità, focalizzandosi sull’individuazione di un metodo semplice da utilizzare, con il minimo impiego di risorse energetiche e con un’alta riproducibilità ed esportabilità. Quest’ultimo aspetto diventa fondamentale per poter replicare le metodologie di coltivazione studiate anche in altre realtà, soprattutto quelle del bacino del Mediterraneo che presentano caratteristiche climatiche ed ambientali molto simili al sito di installazione dell’impianto prototipale. I risultati raggiunti sono stati soddisfacenti; le soluzioni individuate, seppure rispondono positivamente in particolare ai problemi di dewatering e di estrazione degli olii, per poter essere effettivamente implementate richiedono ancora un ulteriore step di ottimizzazione.
Algencal -bioenergy Sistema innovativo per la coltura di microalghe in fotobioreattori per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di altri prodotti / Golinelli, G. M.; Zarlenga, G.; Cerchiara, G.; Vallerotonda, M.; Bastone, L.; Civitelli, D.; Femia, S.; Fuda, G.; Gabriele, A. L.; Montanari, M.; Peru, A.; Proietti, L.; Vincenti, E.; Cipriani, M. G.; Arcuri, N.; Bruno, R.; Lopresto, C. G.; Calabrò, V.; Martella, A.; Buttafuoco, G.; Marinello, S.; Righi, S.; Baioli, F.. - In: SINERGIE. - ISSN 0393-5108. - (2016). [10.7433.02/RR.2016]
Algencal -bioenergy Sistema innovativo per la coltura di microalghe in fotobioreattori per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di altri prodotti
Golinelli G. M.;Zarlenga G.;Vallerotonda M.;Femia S.;Vincenti E.;Marinello S.;Righi S.;
2016
Abstract
Per limitare l’utilizzo di carburanti derivanti dal petrolio, che contribuiscono al riscaldamento globale e sono disponibili in numero limitato, è necessario studiare ed individuare fonti alternative di approvvigionamento, green e rinnovabili, da destinare alla produzione di biocarburanti. Lo studio effettuato nel presente lavoro ha aperto una nuova strada verso la produzione di microalghe all’interno di un impianto dimostrativo su scala pseudo-industriale da destinare alla produzione di bio-olio e altri output finali quali energia e prodotti a maggiore valore aggiunto. Le microalghe rappresentano una valida alternativa non solo alla produzione di carburanti di origine fossile, ma anche ai biocarburanti di prima generazione che utilizzano piante superiori prodotte tramite i normali metodi di coltivazione. Però, al momento non esistono processi produttivi in grado di fornire quantitativi di biodiesel adeguati ad una scala produttiva elevata e che garantiscano un bilancio positivo dal punto di vista economico ed energetico. I punti critici sono rappresentati soprattutto dai processi per la separazione della biomassa microalgale dal mezzo acqueo di coltura e dall’estrazione dell’olio contenuto nelle microalghe, ancora molto costosi per grandi quantitativi. Il sistema studiato ha tentato di superare queste criticità, focalizzandosi sull’individuazione di un metodo semplice da utilizzare, con il minimo impiego di risorse energetiche e con un’alta riproducibilità ed esportabilità. Quest’ultimo aspetto diventa fondamentale per poter replicare le metodologie di coltivazione studiate anche in altre realtà, soprattutto quelle del bacino del Mediterraneo che presentano caratteristiche climatiche ed ambientali molto simili al sito di installazione dell’impianto prototipale. I risultati raggiunti sono stati soddisfacenti; le soluzioni individuate, seppure rispondono positivamente in particolare ai problemi di dewatering e di estrazione degli olii, per poter essere effettivamente implementate richiedono ancora un ulteriore step di ottimizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.