Il contributo ripercorre per la prima volta l’iter formativo e le vicende architettoniche del palazzo-monastero di San Callisto in Trastevere dal XVII al XX secolo, sulla base d’inedite fonti manoscritte e iconografiche. I Benedettini realizzano tra il 1618 e il 1622 il complesso monastico tra il portico della basilica di Santa Maria in Trastevere, largo San Callisto e via San Cosimato, con i retrostanti giardini e orti. In questa fase è stato individuato l’apporto progettuale di Orazio Torriani nel disegno del prospetto sulla piazza di Trastevere e sull’angolata di San Callisto, per i riscontri documentari e per le similitudini tipologiche e linguistiche con il fronte del palazzetto di Bracciano (1630-1641). Il convento è ampliato tra il 1642 e il 1739 con un corpo di fabbrica oltre il porticato e sopra la quota dell’atrio della basilica trasteverina. Questo volume è aumentato nel 1884 di due cellule murarie verso il cortile dei Canonici del Capitolo. L’impianto funzionale dell’organismo architettonico, nelle diverse fasi, è stato ricostruito da alcune inedite piante del 1874, del 1876, quando metà del palazzo è ceduta al Genio Militare. La parte rimasta all’Ordine benedettino, tra la basilica e la chiesa di San Callisto, diventa proprietà della Santa Sede (1923-1926), senza subire sostanziali modifiche nei suoi caratteri tipologico-funzionali e strutturali, come si riscontra in un rilievo del 1977. Il braccio su via San Cosimato, con gli spazi verdi su via dei Fienili, è demolito per costruire l’edificio delle Congregazioni Apostoliche di Giuseppe Momo, con la riconfigurazione dell’isolato circostante (1932 -1936).
Il palazzo di San Callisto in Rione Trastevere a Roma. Le trasformazioni dal XVII alla metà del XX secolo / DAL MAS, Roberta Maria. - In: PALLADIO. - ISSN 0031-0379. - NUOVA SERIE - ANNO XXXV -N. 68 LUGLIO-DICEMBRE 2021(2021), pp. 19-40.
Il palazzo di San Callisto in Rione Trastevere a Roma. Le trasformazioni dal XVII alla metà del XX secolo
Dal Mas Roberta Maria
2021
Abstract
Il contributo ripercorre per la prima volta l’iter formativo e le vicende architettoniche del palazzo-monastero di San Callisto in Trastevere dal XVII al XX secolo, sulla base d’inedite fonti manoscritte e iconografiche. I Benedettini realizzano tra il 1618 e il 1622 il complesso monastico tra il portico della basilica di Santa Maria in Trastevere, largo San Callisto e via San Cosimato, con i retrostanti giardini e orti. In questa fase è stato individuato l’apporto progettuale di Orazio Torriani nel disegno del prospetto sulla piazza di Trastevere e sull’angolata di San Callisto, per i riscontri documentari e per le similitudini tipologiche e linguistiche con il fronte del palazzetto di Bracciano (1630-1641). Il convento è ampliato tra il 1642 e il 1739 con un corpo di fabbrica oltre il porticato e sopra la quota dell’atrio della basilica trasteverina. Questo volume è aumentato nel 1884 di due cellule murarie verso il cortile dei Canonici del Capitolo. L’impianto funzionale dell’organismo architettonico, nelle diverse fasi, è stato ricostruito da alcune inedite piante del 1874, del 1876, quando metà del palazzo è ceduta al Genio Militare. La parte rimasta all’Ordine benedettino, tra la basilica e la chiesa di San Callisto, diventa proprietà della Santa Sede (1923-1926), senza subire sostanziali modifiche nei suoi caratteri tipologico-funzionali e strutturali, come si riscontra in un rilievo del 1977. Il braccio su via San Cosimato, con gli spazi verdi su via dei Fienili, è demolito per costruire l’edificio delle Congregazioni Apostoliche di Giuseppe Momo, con la riconfigurazione dell’isolato circostante (1932 -1936).File | Dimensione | Formato | |
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