Acerba funera. "Pagani" e cristiani di fronte alla morte infantile.

The Funus acerbum is a rite typical of traditional Roman religion and therefore it should not be related to the Christian attitude in the face of the death of children. However, although Christians and Pagans had different ideas about the afterlife, they shared rules about respect for graves, a similar timing in the cult of the dead, and often also the same burial places. This article examines the Pagan sphere and the Christian sphere and highlights similarities and differences. Concerning more specifically Christians, it shows their wide range of attitudes towards infant death, also in relation to thorny question of the paedobaptism. In this sense, the influence of Augustine is reduced at both the theoretical level and, especially, at the level of burial practices.

L’espressione funus acerbum designa un rito tipico della religione tradizionale romana e per questo non dovrebbe essere posta in relazione con l’atteggiamento cristiano di fronte alla morte dei bambini. Nella realtà, però, cristiani e pagani, pur se ebbero una percezione diversa della vita oltre la morte, sul piano delle pratiche funerarie condivisero normative, usi e, talvolta, spazi. L’articolo esamina, dunque, i due contesti cercando di porre in luce affinità e differenze. Per quanto riguarda più specificamente l’ambito cristiano, si sottolinea l’ampio ventaglio di atteggiamenti nei confronti della morte infantile anche in relazione alla spinosa questione del pedobattesimo. In tal senso, viene ridimensionato l’influsso di Agostino sia a livello teorico che, soprattutto, sul piano delle prassi di sepoltura.