Il Vangelo di Giovanni è, per Origene, il libro più alto e profondo della Scrittura, quindi il fondamento della teologia cristiana, che può nascere soltanto come esegesi del testo rivelato. Il Prologo è il cuore e la chiave del Vangelo, dunque della più nascosta gnosi di Dio, in quanto descrive non soltanto lo storico rivelarsi di Cristo, ma soprattutto l'eterno divenire di Dio in sé, la generazione del Figlio e la genesi dello spirituale. Decifrare il Prologo significa, quindi, misurarsi con l'ardua esegesi mitico-speculativa degli gnostici. Origene ne dipende sistematicamente, pure se guidato da un'esigenza di critica, superamento anagoghé, inesausto passaggio dal mito al Logos, dalle arbitrarie creazioni dell'intelligenza dell'uomo alla cattolica gnosi rivelata, il cui intelletto mistico è, insieme, dinamico ed unificante: risolve nella tensione e nell'approfondimento qualsiasi dualismo, ogni contraddizione immediata e materiale. La dialettica cristologica del Figlio - che, rappresentabile attraverso una pluralità di epinoiai, in quanto Sophia si dispiega in sé e verso il Padre e in quanto Logos diviene per altro, sino all'incarnazione - è la legge del movimento anagogico e mistico del nous umano, guidato dalla rivelazione del mistico Nous divino. Il commento origeniano al Prologo, almeno nei due primi libri del Commentario pervenutici, è rigorosamente scandito dall'articolazione teogonica delle due prime tetradi valentiniane e dalla distinzione tra Unigenito e Primogenito. Abisso, Ennoia, Sophia(Intelletto), Verità, Logos, Vita, Uomo, Chiesa divengono le figure della teologia trinitaria origeniana, che demitologizza e dissolve gli eoni gnostici, interpretandoli come epinoiai o dell'unica ipostasi del Figlio o dei logoi creati. L'interpretazione del cristianesimo come gnosi del pleroma - del nascere del Figlio dal Padre, dell'eterna intimità dell'uomo in Dio, della genesi dello Spirito, della vita dei logoi nel Logos che li crea, dell'eterna incarnazione del Logos nel corpo mistico degli intelletti creati - presuppone non singoli prestiti o limitati punti di contatto con lo gnosticismo, ma l'assunzione della stessa struttura del sistema teologico valentiniano, pure combattuto come eretico e trasceso come comprensione inadeguata, mitizzante, quindi ancora materiale di Dio e delle creature.

Il nous mistico. Il superamento origeniano dello gnosticismo nel Commento a Giovanni / Lettieri, Gaetano. - STAMPA. - (2005), pp. 177-275. (Intervento presentato al convegno Il Commento a Giovanni di Origene: il testo e i suoi contesti. Atti dell'VIII Convegno di Studi del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina tenutosi a Roma, Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia nel 28-30 settembre 2004).

Il nous mistico. Il superamento origeniano dello gnosticismo nel Commento a Giovanni

LETTIERI, Gaetano
2005

Abstract

Il Vangelo di Giovanni è, per Origene, il libro più alto e profondo della Scrittura, quindi il fondamento della teologia cristiana, che può nascere soltanto come esegesi del testo rivelato. Il Prologo è il cuore e la chiave del Vangelo, dunque della più nascosta gnosi di Dio, in quanto descrive non soltanto lo storico rivelarsi di Cristo, ma soprattutto l'eterno divenire di Dio in sé, la generazione del Figlio e la genesi dello spirituale. Decifrare il Prologo significa, quindi, misurarsi con l'ardua esegesi mitico-speculativa degli gnostici. Origene ne dipende sistematicamente, pure se guidato da un'esigenza di critica, superamento anagoghé, inesausto passaggio dal mito al Logos, dalle arbitrarie creazioni dell'intelligenza dell'uomo alla cattolica gnosi rivelata, il cui intelletto mistico è, insieme, dinamico ed unificante: risolve nella tensione e nell'approfondimento qualsiasi dualismo, ogni contraddizione immediata e materiale. La dialettica cristologica del Figlio - che, rappresentabile attraverso una pluralità di epinoiai, in quanto Sophia si dispiega in sé e verso il Padre e in quanto Logos diviene per altro, sino all'incarnazione - è la legge del movimento anagogico e mistico del nous umano, guidato dalla rivelazione del mistico Nous divino. Il commento origeniano al Prologo, almeno nei due primi libri del Commentario pervenutici, è rigorosamente scandito dall'articolazione teogonica delle due prime tetradi valentiniane e dalla distinzione tra Unigenito e Primogenito. Abisso, Ennoia, Sophia(Intelletto), Verità, Logos, Vita, Uomo, Chiesa divengono le figure della teologia trinitaria origeniana, che demitologizza e dissolve gli eoni gnostici, interpretandoli come epinoiai o dell'unica ipostasi del Figlio o dei logoi creati. L'interpretazione del cristianesimo come gnosi del pleroma - del nascere del Figlio dal Padre, dell'eterna intimità dell'uomo in Dio, della genesi dello Spirito, della vita dei logoi nel Logos che li crea, dell'eterna incarnazione del Logos nel corpo mistico degli intelletti creati - presuppone non singoli prestiti o limitati punti di contatto con lo gnosticismo, ma l'assunzione della stessa struttura del sistema teologico valentiniano, pure combattuto come eretico e trasceso come comprensione inadeguata, mitizzante, quindi ancora materiale di Dio e delle creature.
2005
Il Commento a Giovanni di Origene: il testo e i suoi contesti. Atti dell'VIII Convegno di Studi del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina
Origene; nous; sistema; gnosi; valentinismo; preesistenza; incarnazione; Scrittura; contraddizioni; dialettica; allegoria; Spirito.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Il nous mistico. Il superamento origeniano dello gnosticismo nel Commento a Giovanni / Lettieri, Gaetano. - STAMPA. - (2005), pp. 177-275. (Intervento presentato al convegno Il Commento a Giovanni di Origene: il testo e i suoi contesti. Atti dell'VIII Convegno di Studi del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina tenutosi a Roma, Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia nel 28-30 settembre 2004).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/162267
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