L’intervento analizza alcuni elementi tipici del cosiddetto “romanzo parlamentare” ottocentesco, ossia di quell’insieme, numericamente cospicuo, di testi narrativi pubblicati fra gli anni Sessanta dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento che, con esiti narrativi dissimili, condividono una tematica incentrata sulle vicende post-unitarie, evocate attraverso scenari, luoghi, trame e personaggi legati alla vita politica, ai partiti e agli scandali di fine secolo, fra cui il sempre citato fallimento della Banca Romana. Scrittrici e scrittori famosi (da Serao a De Roberto, da Bersezio a D’Annunzio e Pirandello) pubblicarono romanzi destinati ad un grande successo, che contribuirono a stabilizzare nell’immaginario del lettore un sistema di giudizi/pregiudizi sul sistema politico coevo: divenuta capitale del Regno, Roma perde l’aura sacrale risorgimentale e si trasforma nella città che ospita un Parlamento sintomo e causa della corruzione della società italiana post-unitaria e del mercantilismo della nuova classe politica. La seconda parte del contributo è dedicata al romanzo parlamentare quale un genere ibrido e liminare, sulla cui tassonomia e definizione si è divisa la critica letteraria tardo-novecentesca e degli anni Zero.
Il romanzo parlamentare e Roma capitale / Mondello, Elisabetta. - (2021), pp. 121-135. (Intervento presentato al convegno Dalla Roma pontificia alla Roma italiana. Le istituzioni e la città tenutosi a Rome, Italy, Sapienza University of Rome).
Il romanzo parlamentare e Roma capitale
ELISABETTA MONDELLOPrimo
2021
Abstract
L’intervento analizza alcuni elementi tipici del cosiddetto “romanzo parlamentare” ottocentesco, ossia di quell’insieme, numericamente cospicuo, di testi narrativi pubblicati fra gli anni Sessanta dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento che, con esiti narrativi dissimili, condividono una tematica incentrata sulle vicende post-unitarie, evocate attraverso scenari, luoghi, trame e personaggi legati alla vita politica, ai partiti e agli scandali di fine secolo, fra cui il sempre citato fallimento della Banca Romana. Scrittrici e scrittori famosi (da Serao a De Roberto, da Bersezio a D’Annunzio e Pirandello) pubblicarono romanzi destinati ad un grande successo, che contribuirono a stabilizzare nell’immaginario del lettore un sistema di giudizi/pregiudizi sul sistema politico coevo: divenuta capitale del Regno, Roma perde l’aura sacrale risorgimentale e si trasforma nella città che ospita un Parlamento sintomo e causa della corruzione della società italiana post-unitaria e del mercantilismo della nuova classe politica. La seconda parte del contributo è dedicata al romanzo parlamentare quale un genere ibrido e liminare, sulla cui tassonomia e definizione si è divisa la critica letteraria tardo-novecentesca e degli anni Zero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.