The issue of schools in sub-Saharan African countries is of social, rather than architectural, importance; but the commitment to "good architecture" has a significant civil value and can provide a strong impetus for the development of these territories. There is an increasing number of architects, many of whom are of African origin, who are tackling the meaning and role of the "school" in the most marginal contexts and in emergency situations, setting themselves the goal of creating "architecture" for the growth of individuals and to represent communities, as well as structures to meet immediate needs, taking into account local specificities. In particular, Francis Kéré is now known internationally for his pioneering approach - utopian and pragmatic at the same time - to sustainable construction in territories with limited economic capabilities, making the most of local resources and the potential of communities. The Burkinabe architect approaches his projects in relation to essential needs (shelter, shade, ventilation) and economic and material constraints (budget, constructive feasibility, availability of labour and raw materials).

Il tema della scuola nei paesi dell’Africa subsahariana ha una rilevanza sociale, prima che architettonica; ma l’impegno attraverso la “buona architettura” assume un significativo valore civile e può costituire un forte impulso per lo sviluppo di questi territori. Sempre più numerose sono le esperienze di architetti, molti dei quali di origine africana, che, misurandosi con il senso e il ruolo della “scuola” nei contesti più marginali e in situazioni di emergenza, si prefiggono l’obiettivo di creare “architetture” per la crescita degli individui e per rappresentare le comunità, oltre che strutture per rispondere ai bisogni immediati, tenendo conto delle specificità locali. In particolare, Francis Kéré è ormai conosciuto a livello internazionale per il suo approccio pionieristico ‒ utopico e pragmatico al tempo stesso ‒ alla costruzione sostenibile in territori dagli scarsi mezzi economici, valorizzando le risorse locali e il potenziale delle comunità. L’architetto burkinabé affronta i suoi progetti in relazione ai bisogni essenziali (riparo, ombra, ventilazione) e ai vincoli economici e materiali (budget, fattibilità costruttiva, disponibilità di manodopera e materie prime).

Architetture per la scuola nell’Africa subsahariana / Menghini, ANNA BRUNA. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 56 (LVI annata):165(2021), pp. 111-118.

Architetture per la scuola nell’Africa subsahariana

Anna Bruna Menghini
2021

Abstract

The issue of schools in sub-Saharan African countries is of social, rather than architectural, importance; but the commitment to "good architecture" has a significant civil value and can provide a strong impetus for the development of these territories. There is an increasing number of architects, many of whom are of African origin, who are tackling the meaning and role of the "school" in the most marginal contexts and in emergency situations, setting themselves the goal of creating "architecture" for the growth of individuals and to represent communities, as well as structures to meet immediate needs, taking into account local specificities. In particular, Francis Kéré is now known internationally for his pioneering approach - utopian and pragmatic at the same time - to sustainable construction in territories with limited economic capabilities, making the most of local resources and the potential of communities. The Burkinabe architect approaches his projects in relation to essential needs (shelter, shade, ventilation) and economic and material constraints (budget, constructive feasibility, availability of labour and raw materials).
2021
Il tema della scuola nei paesi dell’Africa subsahariana ha una rilevanza sociale, prima che architettonica; ma l’impegno attraverso la “buona architettura” assume un significativo valore civile e può costituire un forte impulso per lo sviluppo di questi territori. Sempre più numerose sono le esperienze di architetti, molti dei quali di origine africana, che, misurandosi con il senso e il ruolo della “scuola” nei contesti più marginali e in situazioni di emergenza, si prefiggono l’obiettivo di creare “architetture” per la crescita degli individui e per rappresentare le comunità, oltre che strutture per rispondere ai bisogni immediati, tenendo conto delle specificità locali. In particolare, Francis Kéré è ormai conosciuto a livello internazionale per il suo approccio pionieristico ‒ utopico e pragmatico al tempo stesso ‒ alla costruzione sostenibile in territori dagli scarsi mezzi economici, valorizzando le risorse locali e il potenziale delle comunità. L’architetto burkinabé affronta i suoi progetti in relazione ai bisogni essenziali (riparo, ombra, ventilazione) e ai vincoli economici e materiali (budget, fattibilità costruttiva, disponibilità di manodopera e materie prime).
Africa; scuole; Francis Kéré
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Architetture per la scuola nell’Africa subsahariana / Menghini, ANNA BRUNA. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 56 (LVI annata):165(2021), pp. 111-118.
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