Prima del processo napoletano agli ateisti, iniziato nel 1688 e durato nove anni, un clima di sospetto nei confronti dell’insegnamento della filosofia moderna si era già diffuso in varie città italiane. Questo clima ridusse sempre più gli spazi di una ricerca scientifica libera e capace di confrontarsi con il pensiero europeo ed indusse, se non costrinse i novatores a condurre più prudentemente i propri esperimenti in privato e a non pubblicare opere di letteratura che ad essi si ispirassero, affidando piuttosto tali materiali agli archivi delle Accademie. In questa situazione l’Arcadia di Giovan Mario Crescimbeni (1708), manifesto pastorale dell’Accademia, accoglie insospettabilmente temi, testi ed esperimenti legati alle istanze della filosofia democritica e per questo al tempo ancora inediti o sottoposti a censura. Tutto questo traspare con chiarezza da uno dei migliori ritratti di scienziati tra i non pochi che l’Arcadia presenta, quello di Pirro Maria Gabbrielli, Custode dell’Accademia Fisiocritica di Siena. Il profilo del Gabbrielli comprende una descrizione della sua ricca biblioteca, un ragguaglio sulle sue curiose invenzioni e un resoconto degli esperimenti condotti con la pompa pneumatica di Robert Boyle, strumento in grado di creare il vuoto che, al pari del microscopio e del telescopio, suscitò molto presto l’interesse dei sodalizi scientifici coevi e ispirò alcuni testi letterari sia in Arcadia che presso i Fisiocritici.
Pirro Maria Gabbrielli tra i Fisiocritici e l’Arcadia / Appetecchi, Elisabetta. - (2021). (Intervento presentato al convegno Letteratura e scienze Atti del XXIII Congresso dell'ADI - Associazione degli Italianisti (Pisa, 12-14 settembre 2019) tenutosi a Pisa).
Pirro Maria Gabbrielli tra i Fisiocritici e l’Arcadia
appetecchi, elisabetta
2021
Abstract
Prima del processo napoletano agli ateisti, iniziato nel 1688 e durato nove anni, un clima di sospetto nei confronti dell’insegnamento della filosofia moderna si era già diffuso in varie città italiane. Questo clima ridusse sempre più gli spazi di una ricerca scientifica libera e capace di confrontarsi con il pensiero europeo ed indusse, se non costrinse i novatores a condurre più prudentemente i propri esperimenti in privato e a non pubblicare opere di letteratura che ad essi si ispirassero, affidando piuttosto tali materiali agli archivi delle Accademie. In questa situazione l’Arcadia di Giovan Mario Crescimbeni (1708), manifesto pastorale dell’Accademia, accoglie insospettabilmente temi, testi ed esperimenti legati alle istanze della filosofia democritica e per questo al tempo ancora inediti o sottoposti a censura. Tutto questo traspare con chiarezza da uno dei migliori ritratti di scienziati tra i non pochi che l’Arcadia presenta, quello di Pirro Maria Gabbrielli, Custode dell’Accademia Fisiocritica di Siena. Il profilo del Gabbrielli comprende una descrizione della sua ricca biblioteca, un ragguaglio sulle sue curiose invenzioni e un resoconto degli esperimenti condotti con la pompa pneumatica di Robert Boyle, strumento in grado di creare il vuoto che, al pari del microscopio e del telescopio, suscitò molto presto l’interesse dei sodalizi scientifici coevi e ispirò alcuni testi letterari sia in Arcadia che presso i Fisiocritici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.