La cultura letteraria italiana vanta un’ampia tradizione di corrispondenza in versi. Dall’antichità alla letteratura romanza sono numerosi i testi poetici rivolti a un destinatario: basti pensare alle Epistole di Orazio, agli Epigrammi di Marziale, oppure al nutrito corpus di tenzoni tramandatoci dai trovatori. Sono questi solo alcuni dei modelli ereditati dalla poesia italiana, latina e volgare, che ha sviluppato con il tempo una produzione autonoma: dalla tenzone tra Bonagiunta e Guinizzelli a quella tra Dante e Forese Donati, dagli epigrammi umanistici alle Satire di Ariosto, dai sonetti di Achillini ai Sepolcri di Foscolo. Il carattere fluido e strutturalmente mutevole della materia, tuttavia, ha finora reso problematico l’inquadramento, entro categorie interpretative univoche, dei singoli casi di studio, spesso ulteriormente ostacolati dall’assenza di componimenti responsivi che impediscono un esame complessivo dello scambio. Solo due studi hanno tentato di superare la frammentarietà delle indagini, occupandosi di un lasso di tempo meno circoscritto: da una parte Versi a un destinatario di Claudio Giunta (2002), che, se pur interessato ai primi due secoli della letteratura italiana, non manca di fornire importanti spunti per i periodi successivi; dall’altra Responsa Poetae di Italo Pantani (2012) il quale, soffermandosi su sei casi esemplari, da Petrarca a Della Casa, propone un metodo di analisi capace di restituire il carattere collettivo di tale esercizio poetico. Eppure sono ancora molte le lacune da colmare, specie per quel che riguarda i secoli più recenti. Da questa esigenza nasce il proposito di dedicare all’argomento un seminario, il quale, abbracciando un ampio arco cronologico, dalle Origini fino all’Ottocento, possa offrire una casistica tanto eterogenea quanto significativa della corrispondenza in versi in tutte le sue forme. Le proposte potranno esaminare sia da un punto di vista storico-letterario, sia da una prospettiva filologica o linguistica, rime in latino o in volgare indirizzate a un destinatario: tenzoni reali e/o fittizie, dialoghi di natura pubblica e privata, omaggi a personaggi di potere anche privi di una risposta. Saranno considerati, inoltre, contributi incentrati su forme ibride – quali versi accompagnati da epistole in prosa – oppure riflessioni teoriche utili a una definizione di genere.

LE FORME DELLA CORRISPONDENZA IN VERSI NELLA LETTERATURA ITALIANA / Amorino, Erika; Appetecchi, Elisabetta; Giorgi, Marco; Pilosu, Alessandro; Scafaro, anna gilda. - (2021).

LE FORME DELLA CORRISPONDENZA IN VERSI NELLA LETTERATURA ITALIANA

amorino, erika
;
appetecchi, elisabetta
;
pilosu, alessandro
;
2021

Abstract

La cultura letteraria italiana vanta un’ampia tradizione di corrispondenza in versi. Dall’antichità alla letteratura romanza sono numerosi i testi poetici rivolti a un destinatario: basti pensare alle Epistole di Orazio, agli Epigrammi di Marziale, oppure al nutrito corpus di tenzoni tramandatoci dai trovatori. Sono questi solo alcuni dei modelli ereditati dalla poesia italiana, latina e volgare, che ha sviluppato con il tempo una produzione autonoma: dalla tenzone tra Bonagiunta e Guinizzelli a quella tra Dante e Forese Donati, dagli epigrammi umanistici alle Satire di Ariosto, dai sonetti di Achillini ai Sepolcri di Foscolo. Il carattere fluido e strutturalmente mutevole della materia, tuttavia, ha finora reso problematico l’inquadramento, entro categorie interpretative univoche, dei singoli casi di studio, spesso ulteriormente ostacolati dall’assenza di componimenti responsivi che impediscono un esame complessivo dello scambio. Solo due studi hanno tentato di superare la frammentarietà delle indagini, occupandosi di un lasso di tempo meno circoscritto: da una parte Versi a un destinatario di Claudio Giunta (2002), che, se pur interessato ai primi due secoli della letteratura italiana, non manca di fornire importanti spunti per i periodi successivi; dall’altra Responsa Poetae di Italo Pantani (2012) il quale, soffermandosi su sei casi esemplari, da Petrarca a Della Casa, propone un metodo di analisi capace di restituire il carattere collettivo di tale esercizio poetico. Eppure sono ancora molte le lacune da colmare, specie per quel che riguarda i secoli più recenti. Da questa esigenza nasce il proposito di dedicare all’argomento un seminario, il quale, abbracciando un ampio arco cronologico, dalle Origini fino all’Ottocento, possa offrire una casistica tanto eterogenea quanto significativa della corrispondenza in versi in tutte le sue forme. Le proposte potranno esaminare sia da un punto di vista storico-letterario, sia da una prospettiva filologica o linguistica, rime in latino o in volgare indirizzate a un destinatario: tenzoni reali e/o fittizie, dialoghi di natura pubblica e privata, omaggi a personaggi di potere anche privi di una risposta. Saranno considerati, inoltre, contributi incentrati su forme ibride – quali versi accompagnati da epistole in prosa – oppure riflessioni teoriche utili a una definizione di genere.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1616443
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