Il saggio illustra le principali interpretazioni che gli studiosi hanno proposto della questione armena. La premessa storiografica inquadra nel contesto storico, a partire dagli anni della Grande Guerra e del primo dopoguerra, lo sviluppo del dibattito tra la costruzione storiografica nazionalistica turca e le principali interpretazioni occidentali favorevoli agli armeni, che emergono negli anni Ottanta con gli studi sull’Olocausto e sul genocidio e continuano negli anni Novanta con il lento processo del riconoscimento di un “genocidio armeno”. Anche negli ultimi anni, e soprattutto in occasione del centenario del genocidio, prosegue il dibattito storiografico e si arricchisce di opere di diversa ricostruzione storico-culturale, sia nella rivisitazione delle fonti sia nella interpretazione dei fatti. Il confronto tra tale varietà di orientamenti prospettici risulta certamente importante e stimolante per la riflessione storica. Si sofferma quindi l’attenzione in modo particolare su tre opere che apportano il loro significativo contributo al dibattito storiografico. I tre autori, Taner Akçam con il suo Killing Orders. I documenti di Talat Pasha e il Genocidio Armeno, Siobhan Nash-Marshall con il suo I peccati dei padri. Negazionismo turco e genocidio armeno, Hasan Cemal, con il suo 1915: genocidio armeno, dialogano concordemente nel percorrere la strada di una profonda riflessione per una seria interpretazione degli avvenimenti.
La questione armena: un dibattito aperto / Ricci, Antonella. - In: STUDIUM. - ISSN 0039-4130. - STUDIUM - nov./dic. 2021 - n. 6(2021), pp. 923-937.
La questione armena: un dibattito aperto
Antonella Ricci
2021
Abstract
Il saggio illustra le principali interpretazioni che gli studiosi hanno proposto della questione armena. La premessa storiografica inquadra nel contesto storico, a partire dagli anni della Grande Guerra e del primo dopoguerra, lo sviluppo del dibattito tra la costruzione storiografica nazionalistica turca e le principali interpretazioni occidentali favorevoli agli armeni, che emergono negli anni Ottanta con gli studi sull’Olocausto e sul genocidio e continuano negli anni Novanta con il lento processo del riconoscimento di un “genocidio armeno”. Anche negli ultimi anni, e soprattutto in occasione del centenario del genocidio, prosegue il dibattito storiografico e si arricchisce di opere di diversa ricostruzione storico-culturale, sia nella rivisitazione delle fonti sia nella interpretazione dei fatti. Il confronto tra tale varietà di orientamenti prospettici risulta certamente importante e stimolante per la riflessione storica. Si sofferma quindi l’attenzione in modo particolare su tre opere che apportano il loro significativo contributo al dibattito storiografico. I tre autori, Taner Akçam con il suo Killing Orders. I documenti di Talat Pasha e il Genocidio Armeno, Siobhan Nash-Marshall con il suo I peccati dei padri. Negazionismo turco e genocidio armeno, Hasan Cemal, con il suo 1915: genocidio armeno, dialogano concordemente nel percorrere la strada di una profonda riflessione per una seria interpretazione degli avvenimenti.File | Dimensione | Formato | |
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