Gli studi sulla qualità dell’aria negli ambienti indoor sono molto importanti dato il forte impatto che la presenza di sostanze mutagene e cancerogene hanno sulla salute umana; le persone, infatti, dai bambini agli anziani, trascorrono circa 80-90% del tempo in una giornata in ambienti chiusi. Lo scopo di questo studio era: i) caratterizzare la concentrazione del PM e polveri di deposizione indoor in un ospedale e, ii) investigare le potenziali fonti di emissione. Sono stati analizzati idrocarburi policiclici aromatici (IPA), n-alcani (C16-C36) e organici polari (ftalati, sostanze psicotrope etc), in campioni di particolato fine aero disperso e contemporaneamente di materiale particolato totale depositato (Dust), in un ospedale di Roma. A marzo del 2016 il PM2.5 è stato monitorato in 3 ambienti indoor: un reparto oncologia, un studio medico, un archivio (N=9) e inoltre in un sito outdoor (N=5); contemporaneamente le polveri di deposizione (dust) sono state accumulate in altri 6 siti interni (N=6). Gli IPA totali indoor in aria erano compresi tra 2.0 e 3.6 ng/m 3 , con una media di 2.6 ± 0.6 ng/m 3 , mentre esternamente la media era 5.8 ± 1.6 ng/m 3 . Le polveri di deposizione risultavano comprese tra 36.0 e 590.3 ng/m 2 con una media 221.9 ± 218.2 ng/m 2 . Un’ottima correlazione lineare era presente tra le concentrazioni medie indoor e outdoor del PM2.5 (r2 =0.99), mentre nessuna correlazione era riscontrata tra particolato aero-disperso e le polveri di deposizione indoor (r2 =0.03). L’analisi degli alcani ha confermato, i distinti contributi delle emissioni naturali e antropiche nelle varie tipologie di sito. Le medie degli alcani totali per PM2.5 indoor e outdoor e dust erano statisticamente differenti (p>0.05). I valori di CPI25 variavano da 1.3 a 2.0 dimostrando che la combustione di combustibili fossili era una delle principali fonti di emissione di inquinamento. L’ospedale è un luogo indoor speciale per le sue caratteristiche che lo rendono più significativo rispetto altri luoghi indoor, infatti l’aerosol e le dust respirate fungono da vettore per la diffusione dei virus assumendo anche un significato epidemiologico.
Contaminanti organici in ambienti ospedalieri / Romagnoli, P; Balducci, C; Perilli, M; Cecinato, A. - (2020), pp. 141-141. (Intervento presentato al convegno PM 2020 - IX Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico tenutosi a Lecce).
Contaminanti organici in ambienti ospedalieri
Cecinato A
2020
Abstract
Gli studi sulla qualità dell’aria negli ambienti indoor sono molto importanti dato il forte impatto che la presenza di sostanze mutagene e cancerogene hanno sulla salute umana; le persone, infatti, dai bambini agli anziani, trascorrono circa 80-90% del tempo in una giornata in ambienti chiusi. Lo scopo di questo studio era: i) caratterizzare la concentrazione del PM e polveri di deposizione indoor in un ospedale e, ii) investigare le potenziali fonti di emissione. Sono stati analizzati idrocarburi policiclici aromatici (IPA), n-alcani (C16-C36) e organici polari (ftalati, sostanze psicotrope etc), in campioni di particolato fine aero disperso e contemporaneamente di materiale particolato totale depositato (Dust), in un ospedale di Roma. A marzo del 2016 il PM2.5 è stato monitorato in 3 ambienti indoor: un reparto oncologia, un studio medico, un archivio (N=9) e inoltre in un sito outdoor (N=5); contemporaneamente le polveri di deposizione (dust) sono state accumulate in altri 6 siti interni (N=6). Gli IPA totali indoor in aria erano compresi tra 2.0 e 3.6 ng/m 3 , con una media di 2.6 ± 0.6 ng/m 3 , mentre esternamente la media era 5.8 ± 1.6 ng/m 3 . Le polveri di deposizione risultavano comprese tra 36.0 e 590.3 ng/m 2 con una media 221.9 ± 218.2 ng/m 2 . Un’ottima correlazione lineare era presente tra le concentrazioni medie indoor e outdoor del PM2.5 (r2 =0.99), mentre nessuna correlazione era riscontrata tra particolato aero-disperso e le polveri di deposizione indoor (r2 =0.03). L’analisi degli alcani ha confermato, i distinti contributi delle emissioni naturali e antropiche nelle varie tipologie di sito. Le medie degli alcani totali per PM2.5 indoor e outdoor e dust erano statisticamente differenti (p>0.05). I valori di CPI25 variavano da 1.3 a 2.0 dimostrando che la combustione di combustibili fossili era una delle principali fonti di emissione di inquinamento. L’ospedale è un luogo indoor speciale per le sue caratteristiche che lo rendono più significativo rispetto altri luoghi indoor, infatti l’aerosol e le dust respirate fungono da vettore per la diffusione dei virus assumendo anche un significato epidemiologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.