Nell’ambito del progetto “Volontari per Natura” finanziato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con Legambiente per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti indoor, durante i mesi di marzo-aprile 2019, presso 6 città italiane sono state raccolte polveri di deposizione in abitazioni private e in strutture universitarie per un totale di ~ 80 campioni. L’analisi dei composti organici nel PM presente nelle polveri di deposizione, può fornire informazioni sulla concentrazione, le fonti e il grado di esposizione agli inquinanti in ambienti indoor, mediante campionamento passivo. La caratterizzazione chimica delle polveri ha riguardato gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), gli n-alcani (C19-C36) e gli ftalati. Le concentrazioni degli IPA variano secondo la tipologia dei siti, e in media, da città a città (3.9±2.6÷36.7±33.9 ng/mg) Le composizioni percentuali ed i valori di alcuni specifici rapporti diagnostici dimostrano la presenza di molteplici fonti di emissione. La somma degli IPA è molto minore all’esterno rispetto all’indoor in tutti siti e a differenza del particolato aereodisperso sono predominanti gli IPA con minore peso molecolare rispetto ai più pesanti e cancerogeni. Per gli alcani sono stati esaminati gli omologhi con numero di atomi di carbonio compreso tra C14÷C35. Generalmente le concentrazioni indoor erano superiori rispetto all’outdoor, e il loro andamento mostrava una marcata distribuzione monomodale a campana caratteristica di fonti di origine antropogeniche, presumibilmente dovute ad attività umane, mentre all’esterno, predominava un andamento a dente di sega peculiarità di emissioni biogeniche. Complessivamente, nella maggior parte dei campioni si nota una sovrapposizione di questi due comportamenti rivelando la coesistenza di varie sorgenti emissive. Le concentrazioni medie degli n-alcani totali per città variavano tra 0.6±0.6÷13.7±37.2 µg/g. I valori CPI25<5 affermando che le fonti antropogeniche non possono essere sottovalutate rispetto a quelle biogeniche. Gli ftalati variano notevolmente da sito a sito, risultando maggiori in ambienti indoor per la vicinanza delle fonti di emissione al luogo di raccolta.

Caratterizzazione della fase organica del particolato nelle polveri di deposizione in ambienti indoor / Romagnoli, P; Balducci, C; Perilli, M; Minutolo, A; Mancini, M; Cecinato, A. - (2020), pp. 76-77. (Intervento presentato al convegno PM 2020 - IX Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico tenutosi a Lecce).

Caratterizzazione della fase organica del particolato nelle polveri di deposizione in ambienti indoor

Cecinato A
2020

Abstract

Nell’ambito del progetto “Volontari per Natura” finanziato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con Legambiente per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti indoor, durante i mesi di marzo-aprile 2019, presso 6 città italiane sono state raccolte polveri di deposizione in abitazioni private e in strutture universitarie per un totale di ~ 80 campioni. L’analisi dei composti organici nel PM presente nelle polveri di deposizione, può fornire informazioni sulla concentrazione, le fonti e il grado di esposizione agli inquinanti in ambienti indoor, mediante campionamento passivo. La caratterizzazione chimica delle polveri ha riguardato gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), gli n-alcani (C19-C36) e gli ftalati. Le concentrazioni degli IPA variano secondo la tipologia dei siti, e in media, da città a città (3.9±2.6÷36.7±33.9 ng/mg) Le composizioni percentuali ed i valori di alcuni specifici rapporti diagnostici dimostrano la presenza di molteplici fonti di emissione. La somma degli IPA è molto minore all’esterno rispetto all’indoor in tutti siti e a differenza del particolato aereodisperso sono predominanti gli IPA con minore peso molecolare rispetto ai più pesanti e cancerogeni. Per gli alcani sono stati esaminati gli omologhi con numero di atomi di carbonio compreso tra C14÷C35. Generalmente le concentrazioni indoor erano superiori rispetto all’outdoor, e il loro andamento mostrava una marcata distribuzione monomodale a campana caratteristica di fonti di origine antropogeniche, presumibilmente dovute ad attività umane, mentre all’esterno, predominava un andamento a dente di sega peculiarità di emissioni biogeniche. Complessivamente, nella maggior parte dei campioni si nota una sovrapposizione di questi due comportamenti rivelando la coesistenza di varie sorgenti emissive. Le concentrazioni medie degli n-alcani totali per città variavano tra 0.6±0.6÷13.7±37.2 µg/g. I valori CPI25<5 affermando che le fonti antropogeniche non possono essere sottovalutate rispetto a quelle biogeniche. Gli ftalati variano notevolmente da sito a sito, risultando maggiori in ambienti indoor per la vicinanza delle fonti di emissione al luogo di raccolta.
2020
PM 2020 - IX Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Caratterizzazione della fase organica del particolato nelle polveri di deposizione in ambienti indoor / Romagnoli, P; Balducci, C; Perilli, M; Minutolo, A; Mancini, M; Cecinato, A. - (2020), pp. 76-77. (Intervento presentato al convegno PM 2020 - IX Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico tenutosi a Lecce).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1615770
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