Il contributo prende spunto dal lavoro di trascrizione e identificazione delle liste librarie contenute nel codice Vat. Lat. 11276 della Biblioteca Apostolica Vaticana, prodotte dalle certose italiane tra il 1599 e il 1600 in risposta all'inchiesta promossa dalla Congregazione dell'Indice dei libri proibiti. Vengono elaborate alcune considerazioni preliminari sugli inventari, riguardanti la consistenza, il grado di aggiornamento e la composizione dei fondi librari; questo permette di individuare, seppure a livello parziale, una sorta di canone bibliografico dell'ordine attraverso l'analisi delle ricorrenze di determinati autori e titoli. L'elevato significato di tali dati emerge quando si consideri che le biblioteche certosine sono state raramente oggetto di attenzione da parte degli studi e quando ciò si è verificato, relativamente ad un numero limitato di fondazioni sul territorio italiano, l'area cronologica d'elezione è rimasta circoscritta al tardo medioevo e Rinascimento senza che si avviasse una riflessione sulle modalità e gli indirizzi di costituzione di patrimoni librari che a fine Cinquecento risultavano di consistenza notevole e fisionomia peculiare.
Libri e biblioteche nella provincia certosina di Toscana. Prime note per una ricostruzione storico-bibliografica / Garibaldi, Emanuela. - (2022), pp. 11-21. (Intervento presentato al convegno Viaggiare nel testo. Scritture, libri e biblioteche nella storia tenutosi a Sermoneta).
Libri e biblioteche nella provincia certosina di Toscana. Prime note per una ricostruzione storico-bibliografica
Emanuela Garibaldi
2022
Abstract
Il contributo prende spunto dal lavoro di trascrizione e identificazione delle liste librarie contenute nel codice Vat. Lat. 11276 della Biblioteca Apostolica Vaticana, prodotte dalle certose italiane tra il 1599 e il 1600 in risposta all'inchiesta promossa dalla Congregazione dell'Indice dei libri proibiti. Vengono elaborate alcune considerazioni preliminari sugli inventari, riguardanti la consistenza, il grado di aggiornamento e la composizione dei fondi librari; questo permette di individuare, seppure a livello parziale, una sorta di canone bibliografico dell'ordine attraverso l'analisi delle ricorrenze di determinati autori e titoli. L'elevato significato di tali dati emerge quando si consideri che le biblioteche certosine sono state raramente oggetto di attenzione da parte degli studi e quando ciò si è verificato, relativamente ad un numero limitato di fondazioni sul territorio italiano, l'area cronologica d'elezione è rimasta circoscritta al tardo medioevo e Rinascimento senza che si avviasse una riflessione sulle modalità e gli indirizzi di costituzione di patrimoni librari che a fine Cinquecento risultavano di consistenza notevole e fisionomia peculiare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.