Questa tesi dottorale propone una analisi critica dei processi sociospaziali delle esperienze di autogestione del lavoro, a partire da una ricerca sul campo nell’area metropolitana di Buenos Aires con due esperienze di autogestione cooperativa, una fabbrica recuperata e una cooperativa tessile dell’economia popolare. La ricerca etnografica si è svolta nell’ambito di spazi di autoformazione e collaborazione con i lavoratori e le lavoratrici, con la partecipazione a percorsi di mobilitazione e formazione politica e sindacale. Analizzando le traformazioni del lavoro nella crisi, la tesi focalizza l’attenzione sui processi di soggettivazione dei lavoratori senza padrone, le modalità in cui queste trame ridefiniscono dal basso l’urbano producendo nuovi spazi, territori e dinamiche di conflitto urbano a fronte della riconfigurazione estrattiva del capitalismo finanziario globale. La tesi è strutturata in tre assi tematico-concettuali divisi in sei capitoli: dopo il primo capitolo dedicato alla revisione critica delle relazioni tra urbanizzazione, estrattivismo e accumulazione del capitale nella crisi, vengono analizzati i processi di soggettivazione nelle esperienze di autogestione (secondo e terzo capitolo), le trame sociospaziali e l’autogestione di servizi, reti produttive e riproduttive nei territori (quarto e quinto capitolo), i conflitti sociali e l’istituzionalità popolare (sesto capitolo). Dopo aver delineato nel primo capitolo problematiche, concetti e prospettive critiche che dall’America Latina contribuiscono a pensare l’eterogeneità e la moltiplicazione del lavoro oltre la nozione di informalità, il primo asse è dedicato all’analisi etnografica della soggettivazione politica nelle due esperienze. Nel secondo capitolo si ricostruisce la genealogia della cooperativa tessile Juana Villca, le ambivalenze e le difficoltà dell’autogestione del processo di lavoro da parte di lavoratori migranti inseriti in condizioni subalterne nel mercato del lavoro, riflettendo sulle forme di conflitto sociale nella crisi e i processi di soggettivazione politica. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del processo di occupazione e recupero della fabbrica recuperata 19 de Diciembre, le sperimentazioni produttive e la creazione di nuove modalità di lavorare in autogestione e al tempo stesso di forme complesse, dense di ambivalenze, di negoziazione con lo Stato e con il mercato. Nel quarto e quinto capitolo viene sviluppato il secondo asse, l’analisi delle trame sociospaziali delle cooperative e le trasformazioni delle relazioni tra produzione e riproduzione sociale nel processo di autogestione. Analizzando laboratori di mappature collettive e interviste, si riflette sulle modalità in cui differenti soggettività producono, sostengono e riorganizzano nuovi territori urbani e ridefiniscono la relazione tra produzione e riproduzione, lavoro e militanza politica. Da una parte, le trame territoriali eccedono i limiti di ciò che chiamiamo lavoro, risignificandolo e connettendo modi di vivere, produrre e riorganizzare l’urbano, permttendoci di contribuire ad una conezione più ampia del processo di urbanizzazione popolare. Dall’altra parte, riprendendo la critica femminista dell’economia, vediamo come le separazioni e gerarchizzazioni tra attività produttive e riproduttive vengono messe in tensione e ripensate a partire dall’organizzazione materiale, pratica, discorsiva, spaziale e simbolica nelle due esperienze, modificando pratiche di lotta e modalità di oprganizzare il comune come relazione sociale e come modo di produzione. Il sesto capitolo, dedicato al conflitto sociale e al nuovo sindacalismo nelle esperienze di autogestione, è focalizzato sull’analisi delle pratiche della conflittualità sociale nella crisi, in relazione con i dispositivi estrattivi della finanza e con il concetto di istituzionalità popolare, per ripensare le relazioni tra autogestione del lavoro, urbanizzazione popolare e conflitto urbano. Infine, contestualizzando i processi di politicizzazione delle condizioni di vita e di lavoro nello scenario della crisi, si sostiene che le trame riproduttive, gli spazi e i processi sociali delle esperienze di autogestione del lavoro costituiscano le infrastrutture di una istituzionalità popolare emergente, di cui si analizzano limiti, ambivalenze e potenzialità.

Tessere il comune nella crisi. Autogestione del lavoro e conflitti urbani nelle economie popolari a Buenos Aires / Castronovo, Alioscia. - (2019 Oct 17).

Tessere il comune nella crisi. Autogestione del lavoro e conflitti urbani nelle economie popolari a Buenos Aires

CASTRONOVO, ALIOSCIA
17/10/2019

Abstract

Questa tesi dottorale propone una analisi critica dei processi sociospaziali delle esperienze di autogestione del lavoro, a partire da una ricerca sul campo nell’area metropolitana di Buenos Aires con due esperienze di autogestione cooperativa, una fabbrica recuperata e una cooperativa tessile dell’economia popolare. La ricerca etnografica si è svolta nell’ambito di spazi di autoformazione e collaborazione con i lavoratori e le lavoratrici, con la partecipazione a percorsi di mobilitazione e formazione politica e sindacale. Analizzando le traformazioni del lavoro nella crisi, la tesi focalizza l’attenzione sui processi di soggettivazione dei lavoratori senza padrone, le modalità in cui queste trame ridefiniscono dal basso l’urbano producendo nuovi spazi, territori e dinamiche di conflitto urbano a fronte della riconfigurazione estrattiva del capitalismo finanziario globale. La tesi è strutturata in tre assi tematico-concettuali divisi in sei capitoli: dopo il primo capitolo dedicato alla revisione critica delle relazioni tra urbanizzazione, estrattivismo e accumulazione del capitale nella crisi, vengono analizzati i processi di soggettivazione nelle esperienze di autogestione (secondo e terzo capitolo), le trame sociospaziali e l’autogestione di servizi, reti produttive e riproduttive nei territori (quarto e quinto capitolo), i conflitti sociali e l’istituzionalità popolare (sesto capitolo). Dopo aver delineato nel primo capitolo problematiche, concetti e prospettive critiche che dall’America Latina contribuiscono a pensare l’eterogeneità e la moltiplicazione del lavoro oltre la nozione di informalità, il primo asse è dedicato all’analisi etnografica della soggettivazione politica nelle due esperienze. Nel secondo capitolo si ricostruisce la genealogia della cooperativa tessile Juana Villca, le ambivalenze e le difficoltà dell’autogestione del processo di lavoro da parte di lavoratori migranti inseriti in condizioni subalterne nel mercato del lavoro, riflettendo sulle forme di conflitto sociale nella crisi e i processi di soggettivazione politica. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del processo di occupazione e recupero della fabbrica recuperata 19 de Diciembre, le sperimentazioni produttive e la creazione di nuove modalità di lavorare in autogestione e al tempo stesso di forme complesse, dense di ambivalenze, di negoziazione con lo Stato e con il mercato. Nel quarto e quinto capitolo viene sviluppato il secondo asse, l’analisi delle trame sociospaziali delle cooperative e le trasformazioni delle relazioni tra produzione e riproduzione sociale nel processo di autogestione. Analizzando laboratori di mappature collettive e interviste, si riflette sulle modalità in cui differenti soggettività producono, sostengono e riorganizzano nuovi territori urbani e ridefiniscono la relazione tra produzione e riproduzione, lavoro e militanza politica. Da una parte, le trame territoriali eccedono i limiti di ciò che chiamiamo lavoro, risignificandolo e connettendo modi di vivere, produrre e riorganizzare l’urbano, permttendoci di contribuire ad una conezione più ampia del processo di urbanizzazione popolare. Dall’altra parte, riprendendo la critica femminista dell’economia, vediamo come le separazioni e gerarchizzazioni tra attività produttive e riproduttive vengono messe in tensione e ripensate a partire dall’organizzazione materiale, pratica, discorsiva, spaziale e simbolica nelle due esperienze, modificando pratiche di lotta e modalità di oprganizzare il comune come relazione sociale e come modo di produzione. Il sesto capitolo, dedicato al conflitto sociale e al nuovo sindacalismo nelle esperienze di autogestione, è focalizzato sull’analisi delle pratiche della conflittualità sociale nella crisi, in relazione con i dispositivi estrattivi della finanza e con il concetto di istituzionalità popolare, per ripensare le relazioni tra autogestione del lavoro, urbanizzazione popolare e conflitto urbano. Infine, contestualizzando i processi di politicizzazione delle condizioni di vita e di lavoro nello scenario della crisi, si sostiene che le trame riproduttive, gli spazi e i processi sociali delle esperienze di autogestione del lavoro costituiscano le infrastrutture di una istituzionalità popolare emergente, di cui si analizzano limiti, ambivalenze e potenzialità.
17-ott-2019
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1614829
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