Prendendo spunto dalla vicenda D.B. c. Consob, culminata con la sentenza n. 84 del 2021 della Corte costituzionale, il contributo esamina il nemo tenetur se detegere nel contesto delle audizioni disposte dalla Consob e dalla Banca d’Italia nell’esercizio delle loro funzioni di vigilanza. Vengono individuati alcuni profili che dovrebbero essere risolti prima che il legislatore, specificamente incaricato in tal senso dai giudici costituzionali, predisponga lo statuto del nemo tenetur nel quadro degli accertamenti svolti dalle autorità di vigilanza. Tra questi, l’accezione in cui la garanzia viene in considerazione, non necessariamente coincidente con il diritto al silenzio invocato dalla Corte costituzionale; l’ambito di applicazione della tutela, più ampio di quello degli abusi di mercato ai quali potrebbe apparire circoscritto; le difficoltà di conciliare un tipico presidio dell’autodifesa penale con le peculiarità di contesti procedimentali amministrativi inseriti in sistemi di controllo del mercato bancario e finanziario che si basano sullo scambio di informazioni.
Il nemo tenetur se detegere nelle audizioni Consob e Banca d'Italia: uno statuto ancora da costruire / Sforza, Ilaria. - In: SISTEMA PENALE. - ISSN 2704-8098. - 2(2022), pp. 83-104.
Il nemo tenetur se detegere nelle audizioni Consob e Banca d'Italia: uno statuto ancora da costruire
Ilaria Sforza
2022
Abstract
Prendendo spunto dalla vicenda D.B. c. Consob, culminata con la sentenza n. 84 del 2021 della Corte costituzionale, il contributo esamina il nemo tenetur se detegere nel contesto delle audizioni disposte dalla Consob e dalla Banca d’Italia nell’esercizio delle loro funzioni di vigilanza. Vengono individuati alcuni profili che dovrebbero essere risolti prima che il legislatore, specificamente incaricato in tal senso dai giudici costituzionali, predisponga lo statuto del nemo tenetur nel quadro degli accertamenti svolti dalle autorità di vigilanza. Tra questi, l’accezione in cui la garanzia viene in considerazione, non necessariamente coincidente con il diritto al silenzio invocato dalla Corte costituzionale; l’ambito di applicazione della tutela, più ampio di quello degli abusi di mercato ai quali potrebbe apparire circoscritto; le difficoltà di conciliare un tipico presidio dell’autodifesa penale con le peculiarità di contesti procedimentali amministrativi inseriti in sistemi di controllo del mercato bancario e finanziario che si basano sullo scambio di informazioni.File | Dimensione | Formato | |
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