L’analisi di 250 “Giornali di classe” dei maestri elementari della prima metà del Novecento (1924-1946), tratti da archivi scolastici di comuni in prevalenza del centro-sud, ha rivelato l’importanza di tali fonti inedite per la ricostruzione dei livelli di competenza dei maestri elementari, per la storia della scuola e dell’alfabetizzazione e per la storia della lingua italiana. A ciò si aggiunga la loro utilità per la ricostruzione del “genere” testuale del Registro scolastico, che certamente ha avuto in quella fase storica una maggiore libertà di struttura, di contenuti e di stile, per poi avviarsi alla formularità del Registro delle stagioni successive, e che riflette anche il mutato quadro della scuola (e del ruolo dei maestri) e della didattica. Dopo aver illustrato il lavoro di ricerca avviato (parte del più ampio progetto di Ateneo Sapienza 2017 dedicato alle “Scritture non istituzionali”), sono proposti e commentati alcuni brani e relativi fenomeni linguistici che mostrano nei Registri la convivenza di elementi eterogenei: burocratici, autobiografici, letterari, e si evidenzieranno alcune tendenze omogenee nello stile adottato dai maestri per questo genere di testo.
«Ti congedo, o mio libro». Il registro nella scuola elementare di primo Novecento / Cantoni, Paola. - (2021), pp. 63-76. (Intervento presentato al convegno ’XI Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova: Forme, strutture, generi nella lingua e nella letteratura italiana tenutosi a Craiova).
«Ti congedo, o mio libro». Il registro nella scuola elementare di primo Novecento
Cantoni, Paola
2021
Abstract
L’analisi di 250 “Giornali di classe” dei maestri elementari della prima metà del Novecento (1924-1946), tratti da archivi scolastici di comuni in prevalenza del centro-sud, ha rivelato l’importanza di tali fonti inedite per la ricostruzione dei livelli di competenza dei maestri elementari, per la storia della scuola e dell’alfabetizzazione e per la storia della lingua italiana. A ciò si aggiunga la loro utilità per la ricostruzione del “genere” testuale del Registro scolastico, che certamente ha avuto in quella fase storica una maggiore libertà di struttura, di contenuti e di stile, per poi avviarsi alla formularità del Registro delle stagioni successive, e che riflette anche il mutato quadro della scuola (e del ruolo dei maestri) e della didattica. Dopo aver illustrato il lavoro di ricerca avviato (parte del più ampio progetto di Ateneo Sapienza 2017 dedicato alle “Scritture non istituzionali”), sono proposti e commentati alcuni brani e relativi fenomeni linguistici che mostrano nei Registri la convivenza di elementi eterogenei: burocratici, autobiografici, letterari, e si evidenzieranno alcune tendenze omogenee nello stile adottato dai maestri per questo genere di testo.File | Dimensione | Formato | |
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