ABSTRACT Introduzione: La diffusione del gioco d’azzardo, generalmente considerato quale attività ludica e ricreativa, ha reso evidente una tendenza crescente rispetto allo sviluppo di sintomi maladattivi riscontrabili nel Disturbo da Gioco d’Azzardo. Negli ultimi anni la comunità scientifica ha indagato le possibili cause dell’instaurarsi e del mantenimento dei comportamenti di gioco patologici, anche a seguito del cambiamento di prospettiva introdotto attraverso la riclassificazione del Disturbo da Gioco d’Azzardo tra le dipendenze non correlate a sostanza (American Psychiatric Association, 2013), che ne sottolinea la caratteristica principale di disturbo comportamentale. Gran parte della letteratura ha indagato le variabili cliniche, di personalità, nonché gli aspetti cognitivi ed emotivi presenti nei giocatori patologici, spesso in campioni che presentano comorbilità con altri disturbi psichiatrici. Tuttavia, pochissimi sono gli studi che si sono occupati di questo disturbo in giocatori patologici “puri”, ovvero che non presentano alcuna comorbilità. Alla luce di tali premesse, l’obiettivo del presente studio è stato quello indagare variabili cliniche e di personalità, nonché processi decisionali nelle scelte di gioco, differenziando, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, tra coloro che presentano un Disturbo da Gioco d’Azzardo “puro” (GD), coloro che presentano il disturbo in comorbilità con dipendenza da uso di sostanze (SDG) e un gruppo di controllo sano (HC). Metodo: Il campione è costituito da un totale di 60 partecipanti (100% maschi): due gruppi sperimentali, di cui 20 Giocatori d’Azzardo Patologici “Puri” (GD) e 20 Giocatori d’Azzardo Patologici Dipendenti da Sostanze (SDG); 20 partecipanti che non presentano problemi legati al gioco (Gruppo sano di controllo, HC). La diagnosi di GD e SDG è stata effettuata utilizzando i criteri del DSM-5 in combinazione con il colloquio clinico individuale. La gravità del Disturbo da Gioco d’Azzardo è stata valutata secondo i punteggi rilevati nel South Oaks Gambling Screen (SOGS), mentre la tipologia di comorbilità è stata valutata attraverso l’utilizzo del Drug Abuse Screening Test (DAST) e dell’Alcohol Use Disorders Identification Test (AUDIT). Sono stati utilizzati strumenti per la valutazione delle variabili cliniche e degli aspetti di personalità (BIS-11, STAI-Y, BDHI, BDI-II, TCI), nonché strumenti di valutazione dell’assunzione di comportamenti rischiosi attraverso compiti di gioco d’azzardo (Iowa Gambling Task, Dice Game Task, Gambling Affective Task). Risultati: Per quanto riguarda la severità del Disturbo da Gioco d’Azzardo, i giocatori patologici “puri” hanno ottenuto risultati più alti rispetto ai giocatori patologici con comorbilità. Differenze statisticamente significative sono state rilevate in diverse variabili cliniche, quali ansia e depressione, su diverse caratteristiche di personalità, tra cui l’impulsività. Risultati interessanti sono emersi rispetto ai compiti di gioco d’azzardo valutati attraverso il Game Dice Task e il Gambling Affective Task. Per quanto riguarda le prestazioni sul GDT, il gruppo dei Giocatori d’Azzardo Patologici “Puri” si è comportato in modo simile al gruppo di controllo, mentre il gruppo SDG ha mostrato scarse prestazioni. Anche per quanto riguarda le prestazioni sul compito di gioco d’azzardo GAT, sono emersi risultati statisticamente significativi rispetto all’effetto priming attivato dalle immagini a valenza affettiva tratte dallo IAPS (Lang, Bradley & Cuthbert, 1997). Diversamente, non sono state rilevate differenze statisticamente significative nelle prestazioni dell’Iowa Gambling Task, anche se il gruppo SDG ha riportato punteggi più bassi. Discussione e conclusioni: Il presente studio aveva l’obiettivo di far luce su un’area ancora poco indagata, data l’esiguità degli studi che si sono occupati delle caratteristiche dei giocatori d’azzardo patologici “puri” rispetto a giocatori d’azzardo patologici che presentano comorbilità con altre dipendenze. Questa ricerca suggerisce l’importanza di studiare il DGA “puro” per chiarire i meccanismi sottostanti senza l’effetto neurotossico delle sostanze d’abuso. Ulteriori approfondimenti potrebbero consentire la progettazione di percorsi efficaci di recupero e trattamento, attraverso la personalizzazione della cura, nonché contribuire alla costruzione di specifici programmi di prevenzione e sensibilizzazione.
Disturbo da gioco d’azzardo: caratteristiche personologiche e comportamenti di gioco / Paoli, Elena. - (2021 Jul 13).
Disturbo da gioco d’azzardo: caratteristiche personologiche e comportamenti di gioco
PAOLI, ELENA
13/07/2021
Abstract
ABSTRACT Introduzione: La diffusione del gioco d’azzardo, generalmente considerato quale attività ludica e ricreativa, ha reso evidente una tendenza crescente rispetto allo sviluppo di sintomi maladattivi riscontrabili nel Disturbo da Gioco d’Azzardo. Negli ultimi anni la comunità scientifica ha indagato le possibili cause dell’instaurarsi e del mantenimento dei comportamenti di gioco patologici, anche a seguito del cambiamento di prospettiva introdotto attraverso la riclassificazione del Disturbo da Gioco d’Azzardo tra le dipendenze non correlate a sostanza (American Psychiatric Association, 2013), che ne sottolinea la caratteristica principale di disturbo comportamentale. Gran parte della letteratura ha indagato le variabili cliniche, di personalità, nonché gli aspetti cognitivi ed emotivi presenti nei giocatori patologici, spesso in campioni che presentano comorbilità con altri disturbi psichiatrici. Tuttavia, pochissimi sono gli studi che si sono occupati di questo disturbo in giocatori patologici “puri”, ovvero che non presentano alcuna comorbilità. Alla luce di tali premesse, l’obiettivo del presente studio è stato quello indagare variabili cliniche e di personalità, nonché processi decisionali nelle scelte di gioco, differenziando, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, tra coloro che presentano un Disturbo da Gioco d’Azzardo “puro” (GD), coloro che presentano il disturbo in comorbilità con dipendenza da uso di sostanze (SDG) e un gruppo di controllo sano (HC). Metodo: Il campione è costituito da un totale di 60 partecipanti (100% maschi): due gruppi sperimentali, di cui 20 Giocatori d’Azzardo Patologici “Puri” (GD) e 20 Giocatori d’Azzardo Patologici Dipendenti da Sostanze (SDG); 20 partecipanti che non presentano problemi legati al gioco (Gruppo sano di controllo, HC). La diagnosi di GD e SDG è stata effettuata utilizzando i criteri del DSM-5 in combinazione con il colloquio clinico individuale. La gravità del Disturbo da Gioco d’Azzardo è stata valutata secondo i punteggi rilevati nel South Oaks Gambling Screen (SOGS), mentre la tipologia di comorbilità è stata valutata attraverso l’utilizzo del Drug Abuse Screening Test (DAST) e dell’Alcohol Use Disorders Identification Test (AUDIT). Sono stati utilizzati strumenti per la valutazione delle variabili cliniche e degli aspetti di personalità (BIS-11, STAI-Y, BDHI, BDI-II, TCI), nonché strumenti di valutazione dell’assunzione di comportamenti rischiosi attraverso compiti di gioco d’azzardo (Iowa Gambling Task, Dice Game Task, Gambling Affective Task). Risultati: Per quanto riguarda la severità del Disturbo da Gioco d’Azzardo, i giocatori patologici “puri” hanno ottenuto risultati più alti rispetto ai giocatori patologici con comorbilità. Differenze statisticamente significative sono state rilevate in diverse variabili cliniche, quali ansia e depressione, su diverse caratteristiche di personalità, tra cui l’impulsività. Risultati interessanti sono emersi rispetto ai compiti di gioco d’azzardo valutati attraverso il Game Dice Task e il Gambling Affective Task. Per quanto riguarda le prestazioni sul GDT, il gruppo dei Giocatori d’Azzardo Patologici “Puri” si è comportato in modo simile al gruppo di controllo, mentre il gruppo SDG ha mostrato scarse prestazioni. Anche per quanto riguarda le prestazioni sul compito di gioco d’azzardo GAT, sono emersi risultati statisticamente significativi rispetto all’effetto priming attivato dalle immagini a valenza affettiva tratte dallo IAPS (Lang, Bradley & Cuthbert, 1997). Diversamente, non sono state rilevate differenze statisticamente significative nelle prestazioni dell’Iowa Gambling Task, anche se il gruppo SDG ha riportato punteggi più bassi. Discussione e conclusioni: Il presente studio aveva l’obiettivo di far luce su un’area ancora poco indagata, data l’esiguità degli studi che si sono occupati delle caratteristiche dei giocatori d’azzardo patologici “puri” rispetto a giocatori d’azzardo patologici che presentano comorbilità con altre dipendenze. Questa ricerca suggerisce l’importanza di studiare il DGA “puro” per chiarire i meccanismi sottostanti senza l’effetto neurotossico delle sostanze d’abuso. Ulteriori approfondimenti potrebbero consentire la progettazione di percorsi efficaci di recupero e trattamento, attraverso la personalizzazione della cura, nonché contribuire alla costruzione di specifici programmi di prevenzione e sensibilizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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