Tra il 1953 e il 1954 Vito Laterza, da pochi anni alla guida della storica Casa Editrice barese, varò un progetto editoriale dedicato all’analisi e alla narrazione della società italiana contemporanea. La collana, che avrebbe dovuto prendere il nome di «Cronache», si proponeva come una raccolta di “prose narrative” di saldissimo fondamento documentario. A dirigerla fu chiamato in prima battuta Carlo Levi, e subito dopo Corrado Alvaro, ma furono numerosi gli intellettuali e gli scrittori che Laterza tentò di coinvolgere nel progetto, da Massimo Mila ad Arrigo Benedetti. La collana, che in parte venne riassorbita nella già esistente «Libri del tempo», nasceva da un chiaro interesse per le possibilità saggistiche e interpretative della letteratura, sia in chiave antropologica che sociologica e di costume, in linea con quella forte tradizione documentaristica ed engagé che negli anni del neorealismo aveva trovato un punto di saldatura.
«Cronache». letteratura, antropologia, società. Un progetto editoriale di Vito Laterza / Nisini, Giorgio. - (2021), pp. 295-304. (Intervento presentato al convegno Letteratura e antropologia. Generi, forme e immaginari. Atti del XXI Convegno Internazionale della MOD 13-15 giugno 2019 tenutosi a Campobasso - Università degli Studi del Molise).
«Cronache». letteratura, antropologia, società. Un progetto editoriale di Vito Laterza
Giorgio Nisini
2021
Abstract
Tra il 1953 e il 1954 Vito Laterza, da pochi anni alla guida della storica Casa Editrice barese, varò un progetto editoriale dedicato all’analisi e alla narrazione della società italiana contemporanea. La collana, che avrebbe dovuto prendere il nome di «Cronache», si proponeva come una raccolta di “prose narrative” di saldissimo fondamento documentario. A dirigerla fu chiamato in prima battuta Carlo Levi, e subito dopo Corrado Alvaro, ma furono numerosi gli intellettuali e gli scrittori che Laterza tentò di coinvolgere nel progetto, da Massimo Mila ad Arrigo Benedetti. La collana, che in parte venne riassorbita nella già esistente «Libri del tempo», nasceva da un chiaro interesse per le possibilità saggistiche e interpretative della letteratura, sia in chiave antropologica che sociologica e di costume, in linea con quella forte tradizione documentaristica ed engagé che negli anni del neorealismo aveva trovato un punto di saldatura.File | Dimensione | Formato | |
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