L’etiopatogenesi dei disturbi del comportamento alimentare segue il modello biopsicosociale, secondo il quale è ipotizzabile che all'origine vi siano coinvolti diversi fattori, sia di tipo ambientale che di tipo genetico, i quali, attivandosi in sinergia ne determinano l’insorgenza e ne modulano il decorso. Questi fattori influenzerebbero in maniera ancora più complessa non soltanto gli aspetti psicopatologici che determinano la sintomatologia tipica del disturbo, ma anche l’assetto cognitivo e lo sviluppo dell'immagine corporea. In modo particolare, numerosi studi sui geni candidati sono stati condotti per valutare l'implicazione di neurotrasmettitori, ormoni e proteine nell'eziologia dei disturbi alimentari in relazione alle dimensioni psicopatologiche e di personalità che sono associati con i DCA. Tra questi composti, la dopamina, data la sua partecipazione alla regolazione del comportamento alimentare, all’attività motoria, alla distorsione dell'immagine corporea e alla ricompensa ed ai processi di rinforzo, sembra giocare un ruolo rilevante nell'anoressia nervosa (AN), nella bulimia nervosa (BN) e nel disturbo da alimentazione incontrollata (BED). La presenza di processi di rinforzo e ricompensa assimilano questi disturbi alle dipendenze, individuando nella preoccupazione permanente per il cibo e il mangiare, nei sintomi di astinenza, nella continuazione di comportamenti alimentari disturbati, nonostante le conseguenze negative, nella perdita di controllo e nelle frequenti ricadute, tipici comportamenti di dipendenza. Se i DCA sono assimilabili alle dipendenze è possibile che questi possano condividere lo stesso meccanismo del reward modulato dal sistema della dopamina e caratterizzato da determinati polimorfismi. Questi ultimi potrebbero quindi essere in comune con i DCA. Inoltre è possibile individuare una relazione tra i polimorfismi e l’immagine corporea, il sintomo cardine e patognomonico dei disturbi alimentare perché è vero che la distorsione dell’immagine corporea può sussistere anche in assenza di DCA, ma non è mai vero il contrario. L'obiettivo principale del presente studio è pertanto quello di verificare l’ipotesi che i Disturbi del Comportamento Alimentare condividano con le dipendenze attraverso la presenza di specifici polimorfismi genici del sistema dopaminergico, implicati nella Reward Deficiency Syndrome. In secondo luogo, si è indagata l’ipotesi di un’associazione tra i polimorfismi genici del sistema dopaminergico ed il disturbo dell’immagine corporea, uno dei sintomi cardine di questi disturbi, presente costantemente, con diversa gravità. Sono stati reclutati 32 pazienti, tutte di genere femminile. Di queste 25 diagnosticate come anoressiche, 5 come bulimiche e 2 con binge bating disorder. Sono state esaminati i polimorfismi del sistema dopaminergico (DAT, DRD2, COMT e DRD4) dal sangue e valutata la distorsione dell'immagine corporea attraverso la somministrazione di 3 questionari validati (EDI3, BUT e IDEA). Non è possibile trarre delle conclusioni definitive, considerando i limiti del presente studio, tuttavia molti sono gli spunti di riflessione e l'argomento merita ulteriori approfondimenti.

Distorsione dell’immagine corporea e polimorfismi del Sistema Dopaminergico in pazienti affetti da disturbo del comportamento alimentare (uno studio preliminare) / Taddei, Ines. - (2022 Feb 11).

Distorsione dell’immagine corporea e polimorfismi del Sistema Dopaminergico in pazienti affetti da disturbo del comportamento alimentare (uno studio preliminare)

TADDEI, INES
11/02/2022

Abstract

L’etiopatogenesi dei disturbi del comportamento alimentare segue il modello biopsicosociale, secondo il quale è ipotizzabile che all'origine vi siano coinvolti diversi fattori, sia di tipo ambientale che di tipo genetico, i quali, attivandosi in sinergia ne determinano l’insorgenza e ne modulano il decorso. Questi fattori influenzerebbero in maniera ancora più complessa non soltanto gli aspetti psicopatologici che determinano la sintomatologia tipica del disturbo, ma anche l’assetto cognitivo e lo sviluppo dell'immagine corporea. In modo particolare, numerosi studi sui geni candidati sono stati condotti per valutare l'implicazione di neurotrasmettitori, ormoni e proteine nell'eziologia dei disturbi alimentari in relazione alle dimensioni psicopatologiche e di personalità che sono associati con i DCA. Tra questi composti, la dopamina, data la sua partecipazione alla regolazione del comportamento alimentare, all’attività motoria, alla distorsione dell'immagine corporea e alla ricompensa ed ai processi di rinforzo, sembra giocare un ruolo rilevante nell'anoressia nervosa (AN), nella bulimia nervosa (BN) e nel disturbo da alimentazione incontrollata (BED). La presenza di processi di rinforzo e ricompensa assimilano questi disturbi alle dipendenze, individuando nella preoccupazione permanente per il cibo e il mangiare, nei sintomi di astinenza, nella continuazione di comportamenti alimentari disturbati, nonostante le conseguenze negative, nella perdita di controllo e nelle frequenti ricadute, tipici comportamenti di dipendenza. Se i DCA sono assimilabili alle dipendenze è possibile che questi possano condividere lo stesso meccanismo del reward modulato dal sistema della dopamina e caratterizzato da determinati polimorfismi. Questi ultimi potrebbero quindi essere in comune con i DCA. Inoltre è possibile individuare una relazione tra i polimorfismi e l’immagine corporea, il sintomo cardine e patognomonico dei disturbi alimentare perché è vero che la distorsione dell’immagine corporea può sussistere anche in assenza di DCA, ma non è mai vero il contrario. L'obiettivo principale del presente studio è pertanto quello di verificare l’ipotesi che i Disturbi del Comportamento Alimentare condividano con le dipendenze attraverso la presenza di specifici polimorfismi genici del sistema dopaminergico, implicati nella Reward Deficiency Syndrome. In secondo luogo, si è indagata l’ipotesi di un’associazione tra i polimorfismi genici del sistema dopaminergico ed il disturbo dell’immagine corporea, uno dei sintomi cardine di questi disturbi, presente costantemente, con diversa gravità. Sono stati reclutati 32 pazienti, tutte di genere femminile. Di queste 25 diagnosticate come anoressiche, 5 come bulimiche e 2 con binge bating disorder. Sono state esaminati i polimorfismi del sistema dopaminergico (DAT, DRD2, COMT e DRD4) dal sangue e valutata la distorsione dell'immagine corporea attraverso la somministrazione di 3 questionari validati (EDI3, BUT e IDEA). Non è possibile trarre delle conclusioni definitive, considerando i limiti del presente studio, tuttavia molti sono gli spunti di riflessione e l'argomento merita ulteriori approfondimenti.
11-feb-2022
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