In Tunisia, Egitto e Libia, prima delle rivolte del biennio 2010-2011, le politiche culturali dei vecchi regimi autoritari erano accomunate dalla necessità, sia per Ben Ali, sia per Mubarak e Gheddafi, di presentare a livello internazionale un’immagine positiva dei loro Paesi, evitando di far emergere i lati oscuri delle azioni repressive e delle violazioni dei diritti umani di cui questi leader si erano ripetutamente macchiati. E’ il caso della Tunisia, dove Ben Ali aveva addirittura favorito la rappresentazione di un Paese garante della difesa dei diritti umani, cooptando intellettuali autorevoli e promuovendo convegni sul tema, oltre alla creazione di organizzazioni umanitarie ad hoc. Organizzazioni e associazioni che in realtà servivano a legittimare il potere e che spesso erano gestite da donne politicamente influenti come la moglie di Ben Ali, Leila Trabelsi, in grado di aggregare altre donne. L’obiettivo dei leader era quello di inibire l'emergere nella società civile di forze che avrebbero potuto sfidare il potere politico o competere con esso. Tale quadro ha lasciato poco spazio per lo sviluppo delle libertà pubbliche e individuali rafforzando il potere grazie all’uso efficace di meccanismi di inclusione e di cooptazione anche degli avversari.

Le politiche culturali nella sponda sud del Mediterraneo tra storia e attualità. Introduzione / EL HOUSSI, L. - In: GIORNALE DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 2037-7975. - 2/2015(2016), pp. 7-11.

Le politiche culturali nella sponda sud del Mediterraneo tra storia e attualità. Introduzione

EL HOUSSI L
2016

Abstract

In Tunisia, Egitto e Libia, prima delle rivolte del biennio 2010-2011, le politiche culturali dei vecchi regimi autoritari erano accomunate dalla necessità, sia per Ben Ali, sia per Mubarak e Gheddafi, di presentare a livello internazionale un’immagine positiva dei loro Paesi, evitando di far emergere i lati oscuri delle azioni repressive e delle violazioni dei diritti umani di cui questi leader si erano ripetutamente macchiati. E’ il caso della Tunisia, dove Ben Ali aveva addirittura favorito la rappresentazione di un Paese garante della difesa dei diritti umani, cooptando intellettuali autorevoli e promuovendo convegni sul tema, oltre alla creazione di organizzazioni umanitarie ad hoc. Organizzazioni e associazioni che in realtà servivano a legittimare il potere e che spesso erano gestite da donne politicamente influenti come la moglie di Ben Ali, Leila Trabelsi, in grado di aggregare altre donne. L’obiettivo dei leader era quello di inibire l'emergere nella società civile di forze che avrebbero potuto sfidare il potere politico o competere con esso. Tale quadro ha lasciato poco spazio per lo sviluppo delle libertà pubbliche e individuali rafforzando il potere grazie all’uso efficace di meccanismi di inclusione e di cooptazione anche degli avversari.
2016
Tunisia; politiche culturali; Nord Africa
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le politiche culturali nella sponda sud del Mediterraneo tra storia e attualità. Introduzione / EL HOUSSI, L. - In: GIORNALE DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 2037-7975. - 2/2015(2016), pp. 7-11.
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