Il saggio intende anticipare alcuni risultati di una più vasta ricerca che indaga il dibattito sull’habitat all’interno dei Ciam e la riflessione critica sull’universalismo. A partire dalla seconda metà del XX° secolo (1945), la questione si arricchisce dei contributi della sociologia e dell’antropologia e il focus sembra spostarsi verso il Mediterraneo. Oltre all’emergenza di nuovi concetti all’interno dei Ciam stessi, come quello di “housing for the greatest number”, l’articolo analizza in parallelo due casi-studio: quello dell’Ina-Casa nell’Italia della ricostruzione, e quello del Protettorato francese in Marocco dopo il 1940. Michel Ecochard, architetto-urbanista a capo del Servizio dell’Urbanistica dal 1946 al 1952, elabora un articolato programma “evolutivo”, dalla bidonville, alla “trama sanitaria”, alle unità di vicinato, in particolare per alcuni quartieri di Casablanca. Nonostante la diversità dei due contesti -italiano e marocchino- dal punto di vista storico-politico, il contributo individua alcune possibili linee di confronto tra i casi-studio analizzati e, sulla base di dettagliate ricerche d’archivio, nonché di indagini sul campo, avanza alcune ipotesi.
Mediterranean Collective Housing : Building for the Greatest Number. Case-studies in Europe and North-Africa / Capannini, Letizia. - (2006), pp. 25-33. (Intervento presentato al convegno Urbanism&Urbanization. A new modernity approaches, theories and designs. III international PhD seminar tenutosi a Venezia).
Mediterranean Collective Housing : Building for the Greatest Number. Case-studies in Europe and North-Africa
Capannini, LetiziaPrimo
2006
Abstract
Il saggio intende anticipare alcuni risultati di una più vasta ricerca che indaga il dibattito sull’habitat all’interno dei Ciam e la riflessione critica sull’universalismo. A partire dalla seconda metà del XX° secolo (1945), la questione si arricchisce dei contributi della sociologia e dell’antropologia e il focus sembra spostarsi verso il Mediterraneo. Oltre all’emergenza di nuovi concetti all’interno dei Ciam stessi, come quello di “housing for the greatest number”, l’articolo analizza in parallelo due casi-studio: quello dell’Ina-Casa nell’Italia della ricostruzione, e quello del Protettorato francese in Marocco dopo il 1940. Michel Ecochard, architetto-urbanista a capo del Servizio dell’Urbanistica dal 1946 al 1952, elabora un articolato programma “evolutivo”, dalla bidonville, alla “trama sanitaria”, alle unità di vicinato, in particolare per alcuni quartieri di Casablanca. Nonostante la diversità dei due contesti -italiano e marocchino- dal punto di vista storico-politico, il contributo individua alcune possibili linee di confronto tra i casi-studio analizzati e, sulla base di dettagliate ricerche d’archivio, nonché di indagini sul campo, avanza alcune ipotesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.