In Italia la questione della immigrazione, in particolare dai paesi nordafricani, ha da tempo assunto una indiscussa importanza in connessione a una situazione geopolitica sempre più complessa; da anni si propone la candidatura dell'isola di Lampedusa per il Premio Nobel per la pace. Tale richiesta è stata reiterata nel febbraio 2016 da Gianfranco Rosi che racconta del rapporto tra l'isola, gli isolani e i migranti nel film documentario "Fucoammare" vincitore dell'Orso d'oro a Berlino poiché “Sarebbe una scelta giusta e un gesto simbolico importante. Consegnarlo non a un individuo ma a un popolo”. Accanto al mondo rappresentato in questa narrazione dell'italianità è anche un mondo rappresentato attraverso la pluralità di scritture che raccontano queste stesse migrazioni nelle pagine dei quotidiani. In questa sede si propone di sviluppare il tema attraverso l'analisi testuale con Tlab di un corpus di articoli giornalistici pubblicati da testate nazionali di diverso orientamento politico, in seguito alla strage causata dal naufragio di un barcone carico di migranti il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il software utilizzato permette di realizzare una indagine qualiquantitativa sul materiale testuale, attraverso la estrazione, comparazione e mappatura dei suoi contenuti. Il tema è naturalmente connesso a quello dello stereotipo e del pregiudizio. Come evidenzia Patriarca (2014) «c'è qualcosa di profondamente problematico sia nel concetto stesso di carattere nazionale che nel suo uso corrente, anche se chi ne parla o ne scrive è animato da buone intenzioni e mira a buon fine: l'idea del "carattere nazionale" personifica e quindi reifica una collettività, non tiene conto delle importanti differenze a livello individuale e di gruppo presenti in tutte le società, e incoraggia la pigrizia intellettuale dando per scontati gli stereotipi esistenti». Tra linguaggio, stereotipi, sul sé e sull’altro, e pregiudizi esiste un rapporto di reciprocità molto forte: da una parte la condivisione sociale e culturale di concetti stereotipati ci spinge a fissarli in forme linguistiche di facile utilizzo e comprensione; dall’altra le scelte linguistiche soprattutto quelle dei media, rivestono una funzione fondamentale nella produzione, nella diffusione e nella riproduzione degli stereotipi orientando la percezione sociale in modo significativo.
Italianness and immigration. A lexical issue (and non only) / Szpunar, Giordana; Sposetti, Patrizia. - (2020), pp. 227-241. (Intervento presentato al convegno La italianidad, a examen / L’italianità e oltre l’italianità tenutosi a Vitoria-Gasteiz e Bilbao).
Italianness and immigration. A lexical issue (and non only)
Szpunar, Giordana
;Sposetti, Patrizia
2020
Abstract
In Italia la questione della immigrazione, in particolare dai paesi nordafricani, ha da tempo assunto una indiscussa importanza in connessione a una situazione geopolitica sempre più complessa; da anni si propone la candidatura dell'isola di Lampedusa per il Premio Nobel per la pace. Tale richiesta è stata reiterata nel febbraio 2016 da Gianfranco Rosi che racconta del rapporto tra l'isola, gli isolani e i migranti nel film documentario "Fucoammare" vincitore dell'Orso d'oro a Berlino poiché “Sarebbe una scelta giusta e un gesto simbolico importante. Consegnarlo non a un individuo ma a un popolo”. Accanto al mondo rappresentato in questa narrazione dell'italianità è anche un mondo rappresentato attraverso la pluralità di scritture che raccontano queste stesse migrazioni nelle pagine dei quotidiani. In questa sede si propone di sviluppare il tema attraverso l'analisi testuale con Tlab di un corpus di articoli giornalistici pubblicati da testate nazionali di diverso orientamento politico, in seguito alla strage causata dal naufragio di un barcone carico di migranti il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il software utilizzato permette di realizzare una indagine qualiquantitativa sul materiale testuale, attraverso la estrazione, comparazione e mappatura dei suoi contenuti. Il tema è naturalmente connesso a quello dello stereotipo e del pregiudizio. Come evidenzia Patriarca (2014) «c'è qualcosa di profondamente problematico sia nel concetto stesso di carattere nazionale che nel suo uso corrente, anche se chi ne parla o ne scrive è animato da buone intenzioni e mira a buon fine: l'idea del "carattere nazionale" personifica e quindi reifica una collettività, non tiene conto delle importanti differenze a livello individuale e di gruppo presenti in tutte le società, e incoraggia la pigrizia intellettuale dando per scontati gli stereotipi esistenti». Tra linguaggio, stereotipi, sul sé e sull’altro, e pregiudizi esiste un rapporto di reciprocità molto forte: da una parte la condivisione sociale e culturale di concetti stereotipati ci spinge a fissarli in forme linguistiche di facile utilizzo e comprensione; dall’altra le scelte linguistiche soprattutto quelle dei media, rivestono una funzione fondamentale nella produzione, nella diffusione e nella riproduzione degli stereotipi orientando la percezione sociale in modo significativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.