Nel quadro frastagliato dei primi decenni della presenza longobarda in Italia la ricerca di un baricentro adegua- to agli equilibri geopolitici di questo nuovo ceto militare germanico trova una prima stabilizzazione negli anni di Teodolinda in conseguenza della scelta di Mediolanum come sede regia. Il territorio di questa città era segnato da una complessa trama di corsi d’acqua ed ereditava dal suo glorioso passato un’articolata rete viabilistica. Sulla via che collegava Mediolanum al Lario si trovava Mo- dicia, uno dei centri abitati più sviluppati e organizzati, ma rimasti probabilmente piuttosto freddi di fronte al generale dilagare della religione cristiana. Nella scelta di una residenza secondaria gli occhi della regina caddero su una villa – già inquadrata nelle proprietà regie – po- sta ai margini dell’abitato e affacciata sul terrazzo fluviale del Lambro. La scelta della villa e la fondazione di una cappella annessa, ma anche a diretto contatto con l’abi- tato finì per contribuire fortemente all’uscita di Modicia da una condizione rurale e marginale. La comprensione della fisionomia della cappella è purtroppo ancora affida- ta all’analisi degli indicatori letterari o epigrafici oppure archeologici trovati fuori contesto, ma riconducibili cer- tamente all’originario impianto architettonico. Nello spo- stamento a Pavia della capitale del regno nel corso del VII secolo, Corteolona avrebbe finito per giocare un ruolo simile a quello di Monza.
Dal Lambro all’Olona. Fonti archeologiche per lo studio dei centri del potere longobardo in italia prima e dopo la gloriosissima regina / David, M.. - (2019), pp. 76-93. (Intervento presentato al convegno Intorno a Teodolinda tenutosi a Monza).
Dal Lambro all’Olona. Fonti archeologiche per lo studio dei centri del potere longobardo in italia prima e dopo la gloriosissima regina
M. David
2019
Abstract
Nel quadro frastagliato dei primi decenni della presenza longobarda in Italia la ricerca di un baricentro adegua- to agli equilibri geopolitici di questo nuovo ceto militare germanico trova una prima stabilizzazione negli anni di Teodolinda in conseguenza della scelta di Mediolanum come sede regia. Il territorio di questa città era segnato da una complessa trama di corsi d’acqua ed ereditava dal suo glorioso passato un’articolata rete viabilistica. Sulla via che collegava Mediolanum al Lario si trovava Mo- dicia, uno dei centri abitati più sviluppati e organizzati, ma rimasti probabilmente piuttosto freddi di fronte al generale dilagare della religione cristiana. Nella scelta di una residenza secondaria gli occhi della regina caddero su una villa – già inquadrata nelle proprietà regie – po- sta ai margini dell’abitato e affacciata sul terrazzo fluviale del Lambro. La scelta della villa e la fondazione di una cappella annessa, ma anche a diretto contatto con l’abi- tato finì per contribuire fortemente all’uscita di Modicia da una condizione rurale e marginale. La comprensione della fisionomia della cappella è purtroppo ancora affida- ta all’analisi degli indicatori letterari o epigrafici oppure archeologici trovati fuori contesto, ma riconducibili cer- tamente all’originario impianto architettonico. Nello spo- stamento a Pavia della capitale del regno nel corso del VII secolo, Corteolona avrebbe finito per giocare un ruolo simile a quello di Monza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


