Negli ultimi decenni la partecipazione attiva degli abitanti per l’interpretazione, la gestione e la pianificazione del paesaggio ha assunto un ruolo sempre più rilevante, grazie agli indirizzi proposti dalla Convenzione Europea del Paesaggio che individua l’esperienza e il sentire delle popolazioni come fondamentali fonti informative. Nonostante le difficoltà implicite nella valorizzazione di queste risorse, il confronto tra il sapere esperto e contestuale può favorire l’elaborazione di nuove conoscenze, a patto che si possano confrontare le informazioni e mettere in effettiva e fruttuosa comunicazione i due saperi. Il contributo si sviluppa a valle di un percorso progettuale di natura partecipativa sui paesaggi del rischio e del degrado che si inserisce nel tracciato pluriennale durante il quale è stato elaborato il Piano Paesaggistico Regionale del Friuli Venezia Giulia. L’attenzione si focalizza su tre categorie di aree e siti percepiti come degradati: quelle derivate dall’imponente ex presenza militare, dal dissesto idraulico fluviale e, infine, dalle attività di cava. Dopo aver presentato gli aspetti e risultati più salienti dell’analisi geo-cartografica, si mettono in rilievo i limiti e le opportunità della ricerca che, da un lato, analogamente ad altri progetti di geografia partecipativa, presenta problemi di qualità e di copertura territoriale, dall’altro offre riflessioni sulle possibili sinergie tra il sapere locale e quello esperto.
Aspetti geografici del confronto fra sapere esperto e contestuale: un’analisi regionale nei paesaggi del “degrado” / Bressan, Giorgia; Guaran, Andrea; Visentin, Francesco; Gian Pietro, Zaccomer. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - 4:14(2021), pp. 3-18.
Aspetti geografici del confronto fra sapere esperto e contestuale: un’analisi regionale nei paesaggi del “degrado”
Bressan, Giorgia;
2021
Abstract
Negli ultimi decenni la partecipazione attiva degli abitanti per l’interpretazione, la gestione e la pianificazione del paesaggio ha assunto un ruolo sempre più rilevante, grazie agli indirizzi proposti dalla Convenzione Europea del Paesaggio che individua l’esperienza e il sentire delle popolazioni come fondamentali fonti informative. Nonostante le difficoltà implicite nella valorizzazione di queste risorse, il confronto tra il sapere esperto e contestuale può favorire l’elaborazione di nuove conoscenze, a patto che si possano confrontare le informazioni e mettere in effettiva e fruttuosa comunicazione i due saperi. Il contributo si sviluppa a valle di un percorso progettuale di natura partecipativa sui paesaggi del rischio e del degrado che si inserisce nel tracciato pluriennale durante il quale è stato elaborato il Piano Paesaggistico Regionale del Friuli Venezia Giulia. L’attenzione si focalizza su tre categorie di aree e siti percepiti come degradati: quelle derivate dall’imponente ex presenza militare, dal dissesto idraulico fluviale e, infine, dalle attività di cava. Dopo aver presentato gli aspetti e risultati più salienti dell’analisi geo-cartografica, si mettono in rilievo i limiti e le opportunità della ricerca che, da un lato, analogamente ad altri progetti di geografia partecipativa, presenta problemi di qualità e di copertura territoriale, dall’altro offre riflessioni sulle possibili sinergie tra il sapere locale e quello esperto.File | Dimensione | Formato | |
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