In The Allegory of Love C. S. Lewis rinviene nella lirica provenzale l’origine di una trasformazione della sensibilità che porta alla luce elementi che hanno dominato la letteratura europea per circa otto secoli. La Provenza dell’XI secolo emerge come la culla della poesia d’amore, grazie all’attività di poeti che ha determinato cambiamenti in tutti i settori dell’esistenza umana (etica, immaginazione e vita quotidiana). Tra la fine dell’Antichità e gli inizi del Medioevo, accanto a una rivoluzione sentimentale, si verifica un mutamento morale che, con la personificazione delle passioni, apre la via al meraviglioso e all’uso dell’allegoria in letteratura. Queste componenti compaiono in Chrétien de Troyes il quale oltre a soddisfare il gusto per l’avventura meravigliosa, mira a rispondere al desiderio di un sentimentalismo raffinato che sfocia nell’allegoria, quando si concentra sul ripiegamento del personaggio su se stesso. Questo aspetto, il resoconto realistico di una vera e propria passione mentale, viene rielaborato nel Roman de la Rose a tal punto che Guillaume de Lorris, ancor più che Chrétien, può a giusto titolo essere considerato il fondatore del romanzo sentimentale. L’intervento proposto si concentra sulla figura di C. S. Lewis lettore e interprete della letteratura francese medievale e, attraverso un’analisi comparata, evidenzia l’importanza che egli attribuisce alla tradizione letteraria romanza per l’opera del padre della letteratura inglese, Geoffrey Chaucer.
C.S. Lewis lettore e critico: un'idea comparata della letteratura romanza / DI ROCCO, Emilia. - (2021), pp. 211-220. (Intervento presentato al convegno La filologia romanza e i saperi umanistici tenutosi a Roma).
C.S. Lewis lettore e critico: un'idea comparata della letteratura romanza
Emilia Di Rocco
2021
Abstract
In The Allegory of Love C. S. Lewis rinviene nella lirica provenzale l’origine di una trasformazione della sensibilità che porta alla luce elementi che hanno dominato la letteratura europea per circa otto secoli. La Provenza dell’XI secolo emerge come la culla della poesia d’amore, grazie all’attività di poeti che ha determinato cambiamenti in tutti i settori dell’esistenza umana (etica, immaginazione e vita quotidiana). Tra la fine dell’Antichità e gli inizi del Medioevo, accanto a una rivoluzione sentimentale, si verifica un mutamento morale che, con la personificazione delle passioni, apre la via al meraviglioso e all’uso dell’allegoria in letteratura. Queste componenti compaiono in Chrétien de Troyes il quale oltre a soddisfare il gusto per l’avventura meravigliosa, mira a rispondere al desiderio di un sentimentalismo raffinato che sfocia nell’allegoria, quando si concentra sul ripiegamento del personaggio su se stesso. Questo aspetto, il resoconto realistico di una vera e propria passione mentale, viene rielaborato nel Roman de la Rose a tal punto che Guillaume de Lorris, ancor più che Chrétien, può a giusto titolo essere considerato il fondatore del romanzo sentimentale. L’intervento proposto si concentra sulla figura di C. S. Lewis lettore e interprete della letteratura francese medievale e, attraverso un’analisi comparata, evidenzia l’importanza che egli attribuisce alla tradizione letteraria romanza per l’opera del padre della letteratura inglese, Geoffrey Chaucer.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Di Rocco_C.-S.-Lewis_2021.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
171.99 kB
Formato
Adobe PDF
|
171.99 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.