Come Venezia, Chioggia è una città la cui storia passata e presente si lega indissolubilmente al rapporto con l’acqua in quanto elemento essenziale per la sua stessa sussistenza economica, sociale e civile. Ma oggi la città ha bisogno di ripensare il proprio rapporto con l’acqua nei termini di una coesistenza compatibile tra geografia, urbanistica ed economia. Il gruppo di lavoro coordinato da Orazio Carpenzano, in collaborazione con l’Azienda Speciale del Porto di Chioggia, muove dalle necessità per Chioggia di pensare il proprio sviluppo attraverso il recupero delle sue aree portuali e la delocalizzazione di attività produttive incompatibili con la sua peculiare struttura urbana, immaginando una trasformazione del territorio che operi attraverso la definizione di un nuovo Piano Regolatore Portuale in un orizzonte di tempo medio-ampio. Questo significa favorire l’innesto di nuovi elementi (architetture, infrastrutture, elementi naturali, spazi aperti di qualità tra i ritmi dell’edificato) capaci di leggere e interpretare quel palinsesto straordinario di natura, arte e storia che esso rappresenta.
Il Porto e la Città insieme. Il progetto per il nuovo Piano Regolatore Portuale di Chioggia / Balducci, Fabio. - (2018), pp. 48-51. (Intervento presentato al convegno La domanda di architettura. Le risposte del progetto tenutosi a Rome; Italy).
Il Porto e la Città insieme. Il progetto per il nuovo Piano Regolatore Portuale di Chioggia
Fabio Balducci
2018
Abstract
Come Venezia, Chioggia è una città la cui storia passata e presente si lega indissolubilmente al rapporto con l’acqua in quanto elemento essenziale per la sua stessa sussistenza economica, sociale e civile. Ma oggi la città ha bisogno di ripensare il proprio rapporto con l’acqua nei termini di una coesistenza compatibile tra geografia, urbanistica ed economia. Il gruppo di lavoro coordinato da Orazio Carpenzano, in collaborazione con l’Azienda Speciale del Porto di Chioggia, muove dalle necessità per Chioggia di pensare il proprio sviluppo attraverso il recupero delle sue aree portuali e la delocalizzazione di attività produttive incompatibili con la sua peculiare struttura urbana, immaginando una trasformazione del territorio che operi attraverso la definizione di un nuovo Piano Regolatore Portuale in un orizzonte di tempo medio-ampio. Questo significa favorire l’innesto di nuovi elementi (architetture, infrastrutture, elementi naturali, spazi aperti di qualità tra i ritmi dell’edificato) capaci di leggere e interpretare quel palinsesto straordinario di natura, arte e storia che esso rappresenta.File | Dimensione | Formato | |
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