Nel peculiare impianto urbano di Lanciano, il Corso Trento e Trieste è l’asse che domina i ritmi insediativi dell’espansione otto-novecentesca. Attraverso il proprio tracciato rettilineo, esso connette al cuore del centro antico, dalla singolare figura a farfalla, in un crocevia morfologico e orografico che culmina nella Piazza del Plebiscito. Più di quest’ultima, i cui bordi irregolari sono definiti dall’intrusione di brani di città antica e moderna in un palinsesto troppo disarticolato, il Corso con la sua sezione ampia, costante e misurata assume il ruolo centrale di palcoscenico della vita cittadina. Qui si passeggia, si fanno acquisti, ci si incontra e ci si confronta, si sosta e ci si ritrova per le festività e gli eventi pubblici. Il progetto di riqualificazione del Corso, derivato da una convenzione tra il Comune di Lanciano, lo studio RicciSpaini Architetti Associati e il DiAP nella figura del suo attuale direttore, Orazio Carpenzano, ha previsto la completa ridefinizione del tracciato urbano come ambito pedonale relazionato agli usi commerciali e per le grandi manifestazioni culturali e religiose della città. Con un semplice gesto, una sorta di tatuaggio impresso sul manto pavimentale del Corso, l’intervento innesca meccanismi di identificazione che, attraverso l’uso del simbolo, connettono il passato e il futuro di una intera comunità: il disegno della pavimentazione reinterpreta il motivo geometrico della Presentosa, il gioiello tradizionale femminile abruzzese indossato dalle donne nelle occasioni di festa. Il pattern del gioiello, ripetuto e dilatato, definisce l’intero asse urbano, enfatizzandone il carattere dinamico e trasformandolo a tutti gli effetti in una stanza a cielo aperto. Il nuovo Corso diviene così esso stesso Patrimonio, ovvero il testimone fisico del lascito che la vecchia generazione offre alla nuova, assicurando il perdurare della cultura materiale nei luoghi della propria storia.
La rigenerazione di Corso Trento e Trieste a Lanciano, tra memoria e futuro / Balducci, Fabio. - (2019), pp. 1260-1263. (Intervento presentato al convegno Il progetto di architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di patrimonio. VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 tenutosi a Naples; Italy).
La rigenerazione di Corso Trento e Trieste a Lanciano, tra memoria e futuro
Fabio Balducci
2019
Abstract
Nel peculiare impianto urbano di Lanciano, il Corso Trento e Trieste è l’asse che domina i ritmi insediativi dell’espansione otto-novecentesca. Attraverso il proprio tracciato rettilineo, esso connette al cuore del centro antico, dalla singolare figura a farfalla, in un crocevia morfologico e orografico che culmina nella Piazza del Plebiscito. Più di quest’ultima, i cui bordi irregolari sono definiti dall’intrusione di brani di città antica e moderna in un palinsesto troppo disarticolato, il Corso con la sua sezione ampia, costante e misurata assume il ruolo centrale di palcoscenico della vita cittadina. Qui si passeggia, si fanno acquisti, ci si incontra e ci si confronta, si sosta e ci si ritrova per le festività e gli eventi pubblici. Il progetto di riqualificazione del Corso, derivato da una convenzione tra il Comune di Lanciano, lo studio RicciSpaini Architetti Associati e il DiAP nella figura del suo attuale direttore, Orazio Carpenzano, ha previsto la completa ridefinizione del tracciato urbano come ambito pedonale relazionato agli usi commerciali e per le grandi manifestazioni culturali e religiose della città. Con un semplice gesto, una sorta di tatuaggio impresso sul manto pavimentale del Corso, l’intervento innesca meccanismi di identificazione che, attraverso l’uso del simbolo, connettono il passato e il futuro di una intera comunità: il disegno della pavimentazione reinterpreta il motivo geometrico della Presentosa, il gioiello tradizionale femminile abruzzese indossato dalle donne nelle occasioni di festa. Il pattern del gioiello, ripetuto e dilatato, definisce l’intero asse urbano, enfatizzandone il carattere dinamico e trasformandolo a tutti gli effetti in una stanza a cielo aperto. Il nuovo Corso diviene così esso stesso Patrimonio, ovvero il testimone fisico del lascito che la vecchia generazione offre alla nuova, assicurando il perdurare della cultura materiale nei luoghi della propria storia.File | Dimensione | Formato | |
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