Global Security Cultures, è un testo che può aiutare a comprendere per quale motivo i conflitti e le guerre tra le nazioni continuino a diffondersi nonostante la consapevolezza che tali pratiche non siano di per sé sufficienti per il mantenimento della stabilità. Questo libro è stato scritto dalla studiosa Mary Kaldor, professoressa di governance globale e direttrice dell’Unità di ricerca sul conflitto e sulla società civile presso la London School of Economics. L’autrice esplora ed approfondisce la concezione delle nuove guerre per rispondere a ciò che essa stessa definisce “gap della sicurezza”, ovvero: «nonostante milioni di persone vivano in condizioni di profonda insicurezza, l’apparato di sicurezza in gran parte costituito da forze militarinon affronta questa preoccupazione e peggiora le lorocondizioni» (pag.6). L’intuizione centrale del testo risiede nel superare tale gap interpretativo mediante l’analisi di quattro differenti tipologie di cultura della sicurezza. L’autrice introduce dunque il concetto di “Security cultures” quale filo rosso nell’interpretazione della sicurezza e della cultura nell’era globale.
L'evoluzione dei conflitti, tra sicurezza, culture e complessità, Recensione al testo di Mary Kaldor, Global security cultures, Polity Press / Nuvoli, Karen. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DELLA SCUOLA DI PERFEZIONAMENTO PER LE FORZE DI POLIZIA. - ISSN 2283-3048. - 2/3:(2020), pp. 185-192.
L'evoluzione dei conflitti, tra sicurezza, culture e complessità, Recensione al testo di Mary Kaldor, Global security cultures, Polity Press
Nuvoli Karen
2020
Abstract
Global Security Cultures, è un testo che può aiutare a comprendere per quale motivo i conflitti e le guerre tra le nazioni continuino a diffondersi nonostante la consapevolezza che tali pratiche non siano di per sé sufficienti per il mantenimento della stabilità. Questo libro è stato scritto dalla studiosa Mary Kaldor, professoressa di governance globale e direttrice dell’Unità di ricerca sul conflitto e sulla società civile presso la London School of Economics. L’autrice esplora ed approfondisce la concezione delle nuove guerre per rispondere a ciò che essa stessa definisce “gap della sicurezza”, ovvero: «nonostante milioni di persone vivano in condizioni di profonda insicurezza, l’apparato di sicurezza in gran parte costituito da forze militarinon affronta questa preoccupazione e peggiora le lorocondizioni» (pag.6). L’intuizione centrale del testo risiede nel superare tale gap interpretativo mediante l’analisi di quattro differenti tipologie di cultura della sicurezza. L’autrice introduce dunque il concetto di “Security cultures” quale filo rosso nell’interpretazione della sicurezza e della cultura nell’era globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.