Lost in translation. Le disabilità in scena ricostruisce le storie che nascono dall’incontro tra le disabilità e lo spettacolo dal vivo dalla fine dell’Ottocento a oggi. Un vasto intervallo cronologico in cui, a ben guardare, artisti e artiste con disabilità puntellano solo qualche breve momento, almeno fino ad oggi. Quali ruoli occupano? Cosa ci dicono i periodi di assenza? In un sistema di narrazioni edificato a somiglianza di persone “normativamente abili”, come ci si accorge di ciò che manca? Quali prospettive adottiamo per interpretare e nominare le disabilità in scena? Attraversando queste domande emerge una trama densa di storie, pratiche, istanze poetiche e politiche che trascinano con forza fuori dalla scena sconfinando il dominio dell’etica, del diritto, della politica e dell’economia. Ecco quindi l’urgenza di un confronto diretto con le soggettività raccontate tramite un corpus di interviste in chiusura del libro, non tanto per il timore di disturbare terminologie o arrestarsi di fronte al non conosciuto, quanto piuttosto per la necessità di ascolto, alleanza, complessità.
Lost in Translation. Le disabilità in scena / D'Amico, FLAVIA DALILA. - (2021), pp. 1-220.
Lost in Translation. Le disabilità in scena
Flavia Dalila D'Amico
2021
Abstract
Lost in translation. Le disabilità in scena ricostruisce le storie che nascono dall’incontro tra le disabilità e lo spettacolo dal vivo dalla fine dell’Ottocento a oggi. Un vasto intervallo cronologico in cui, a ben guardare, artisti e artiste con disabilità puntellano solo qualche breve momento, almeno fino ad oggi. Quali ruoli occupano? Cosa ci dicono i periodi di assenza? In un sistema di narrazioni edificato a somiglianza di persone “normativamente abili”, come ci si accorge di ciò che manca? Quali prospettive adottiamo per interpretare e nominare le disabilità in scena? Attraversando queste domande emerge una trama densa di storie, pratiche, istanze poetiche e politiche che trascinano con forza fuori dalla scena sconfinando il dominio dell’etica, del diritto, della politica e dell’economia. Ecco quindi l’urgenza di un confronto diretto con le soggettività raccontate tramite un corpus di interviste in chiusura del libro, non tanto per il timore di disturbare terminologie o arrestarsi di fronte al non conosciuto, quanto piuttosto per la necessità di ascolto, alleanza, complessità.File | Dimensione | Formato | |
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