Nell'articolo si riflette sulla rappresentazione di Roma nella propaganda pseudo-profetica del XIII secolo, e in particolare sulla ricezione di questa tradizione da parte di Petrarca e Cola di Rienzo. Un testo appartenente a questa tradizione, la Sibilla Erithea, una profezia apocrifa composta a metà del XIII secolo, è menzionato nei Rerum memorandorum libri (IV, 30) e nel De otio religioso (I, 9); l'atteggiamento di Petrarca nei confronti di questo testo – che aveva fatto copiare e che aveva glossato nel codice Paris, BNF, Lat. 8500 – è ambiguo, ma non privo di fascinazione rispetto alla possibilità di fondere antichità classica ed escatologia cristiana. Il carismo profetico e la centralità del mito della Roma imperiale sono centrali anche nel rapporto tra Petrarca e Cola; quest'ultimo mette in atto un processo di auto-legittimazione messianica che si fonda anche su un altro testo di propaganda pseudo-profetica della fine del XIII secolo, l'Oraculum Cyrilli. Vengono dunque messi in luce i diversi approcci di Petrarca e di Cola nei confronti di questa tradizione, sottolineando come l'ideologia politica del primo si nutra anche, benché in maniera meno esibita rispetto alle fonti classiche, di serie documentarie tipicamente medievali.
La propaganda su Roma: sibille e oracoli per Petrarca e Cola / Tomazzoli, Gaia. - (2022), pp. 41-56. (Intervento presentato al convegno Laureatus in urbe II tenutosi a Università di Roma Tre) [10.4399/97888255413734].
La propaganda su Roma: sibille e oracoli per Petrarca e Cola
Gaia Tomazzoli
2022
Abstract
Nell'articolo si riflette sulla rappresentazione di Roma nella propaganda pseudo-profetica del XIII secolo, e in particolare sulla ricezione di questa tradizione da parte di Petrarca e Cola di Rienzo. Un testo appartenente a questa tradizione, la Sibilla Erithea, una profezia apocrifa composta a metà del XIII secolo, è menzionato nei Rerum memorandorum libri (IV, 30) e nel De otio religioso (I, 9); l'atteggiamento di Petrarca nei confronti di questo testo – che aveva fatto copiare e che aveva glossato nel codice Paris, BNF, Lat. 8500 – è ambiguo, ma non privo di fascinazione rispetto alla possibilità di fondere antichità classica ed escatologia cristiana. Il carismo profetico e la centralità del mito della Roma imperiale sono centrali anche nel rapporto tra Petrarca e Cola; quest'ultimo mette in atto un processo di auto-legittimazione messianica che si fonda anche su un altro testo di propaganda pseudo-profetica della fine del XIII secolo, l'Oraculum Cyrilli. Vengono dunque messi in luce i diversi approcci di Petrarca e di Cola nei confronti di questa tradizione, sottolineando come l'ideologia politica del primo si nutra anche, benché in maniera meno esibita rispetto alle fonti classiche, di serie documentarie tipicamente medievali.File | Dimensione | Formato | |
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