Il primo capitolo della tesi, dedicato all'analisi della legislazione in merito alla gestione e circolazione del patrimonio librario in seno all'Ordine certosino, è strutturato in base a una scansione cronologica volta a esaminare le diverse redazioni degli Statuti e dalle ordinanze capitolari. Per il periodo compreso tra XIV e XVI secolo si sono affrontate le questioni riproposte in modo ricorrente dai legislatori dell'Ordine quali il lavoro di correzione sui testi, il valore patrimoniale del libro e la regolamentazione del suo possesso individuale, l’accesso dei fratelli laici alla lettura, la censura. Dal secondo decennio del Seicento le preoccupazioni del Capitolo generale iniziarono a rivolgersi alla penuria di libri liturgici su tutto il territorio europeo; ne conseguì una serie di delibere in merito ai criteri di distribuzione dei nuovi breviari, messali e Statuti ristampati intorno alla metà del secolo XVII. Più recentemente la riedizione degli Statuti da parte del priore generale Le Masson costituì il risultato di un'intensa attività di studio e revisione: le politiche culturali dell'ordine nel corso della seconda metà del XVIII secolo dipesero in larga parte dal suo operato. Segue un capitolo dedicato alla trascrizione e identificazione delle liste librarie prodotte dalle dodici certose della provincia Tusciae attualmente contenute nel codice Vaticano Latino 11276 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo un’indagine su tempi e modalità di reazione rispetto alle fasi dell'inchiesta promossa dalla Congregazione dell’Indice, si sono condotte l'analisi dei caratteri formali delle liste e l’indagine dettagliata del contenuto, mettendo in relazione la consistenza delle liste con l’epoca di formazione dei rispettivi fondi librari e le relazioni intessute dai certosini con il mondo intellettuale cui le diverse comunità si trovavano legate per la loro nativa vocazione aristocratica. Parte consistente del lavoro è rappresentata dall'analisi della ricorrenza di opere e autori nelle liste dell'inchiesta vaticana, al fine di delineare i tratti principali del profilo culturale dell’Ordine. Il terzo capitolo dell’elaborato si sofferma nella sua parte iniziale sullo status delle raccolte librarie della provincia Tusciae tra Sei e Settecento, prima che si consumasse la loro traumatica dispersione in concomitanza con i processi soppressivi degli ordini monastici tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Il reperimento di materiale archivistico ha permesso di seguire le dinamiche di crescita e cambiamento di alcune dotazioni librarie, unitamente a testimonianze letterarie o iconografiche coeve come resoconti di viaggio, vedute e incisioni. L’indagine degli aspetti costruttivi ha lasciato spazio alle vicende legate alla chiusura imposta alle case certosine e alla conseguente dispersione dei fondi librari di cui si sono seguiti i percorsi attraverso le testimonianze documentarie. Alla fine del percorso è sembrato opportuno proseguire nell’indagine sulla stratificazione e dissoluzione dei fondi, ponendosi l’obiettivo di reperire esemplari superstiti nell’auspicio di offrire alcuni spunti per una ricomposizione parziale degli organismi librari originari. Prendendo atto dell’insistente interesse con cui gli studi recenti hanno osservato il patrimonio manoscritto tutt’oggi esistente riconducibile a una produzione e fruizione di ambito certosino, la ricerca ha ampliato lo sguardo al materiale a stampa la cui dispersione non ha quasi mai seguito direttrici univoche volte a conservare l’unitarietà dell’organismo librario, ma si è generalmente configurata come una disseminazione priva di criterio, sull’onda di eventi storici esiziali per le biblioteche monastiche. Si è fatto quindi quasi esclusivo affidamento su segni d’uso e note di possesso rintracciati su esemplari riconducibili a vario titolo ai fondi originariamente afferenti alle librerie certosine della provincia Tusciae.

Biblioteche e circolazione libraria nella provincia certosina di Toscana. Definizione del profilo culturale e ricostruzione storico-bibliografica / Garibaldi, Emanuela. - (2021 Jul 09).

Biblioteche e circolazione libraria nella provincia certosina di Toscana. Definizione del profilo culturale e ricostruzione storico-bibliografica

GARIBALDI, EMANUELA
09/07/2021

Abstract

Il primo capitolo della tesi, dedicato all'analisi della legislazione in merito alla gestione e circolazione del patrimonio librario in seno all'Ordine certosino, è strutturato in base a una scansione cronologica volta a esaminare le diverse redazioni degli Statuti e dalle ordinanze capitolari. Per il periodo compreso tra XIV e XVI secolo si sono affrontate le questioni riproposte in modo ricorrente dai legislatori dell'Ordine quali il lavoro di correzione sui testi, il valore patrimoniale del libro e la regolamentazione del suo possesso individuale, l’accesso dei fratelli laici alla lettura, la censura. Dal secondo decennio del Seicento le preoccupazioni del Capitolo generale iniziarono a rivolgersi alla penuria di libri liturgici su tutto il territorio europeo; ne conseguì una serie di delibere in merito ai criteri di distribuzione dei nuovi breviari, messali e Statuti ristampati intorno alla metà del secolo XVII. Più recentemente la riedizione degli Statuti da parte del priore generale Le Masson costituì il risultato di un'intensa attività di studio e revisione: le politiche culturali dell'ordine nel corso della seconda metà del XVIII secolo dipesero in larga parte dal suo operato. Segue un capitolo dedicato alla trascrizione e identificazione delle liste librarie prodotte dalle dodici certose della provincia Tusciae attualmente contenute nel codice Vaticano Latino 11276 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo un’indagine su tempi e modalità di reazione rispetto alle fasi dell'inchiesta promossa dalla Congregazione dell’Indice, si sono condotte l'analisi dei caratteri formali delle liste e l’indagine dettagliata del contenuto, mettendo in relazione la consistenza delle liste con l’epoca di formazione dei rispettivi fondi librari e le relazioni intessute dai certosini con il mondo intellettuale cui le diverse comunità si trovavano legate per la loro nativa vocazione aristocratica. Parte consistente del lavoro è rappresentata dall'analisi della ricorrenza di opere e autori nelle liste dell'inchiesta vaticana, al fine di delineare i tratti principali del profilo culturale dell’Ordine. Il terzo capitolo dell’elaborato si sofferma nella sua parte iniziale sullo status delle raccolte librarie della provincia Tusciae tra Sei e Settecento, prima che si consumasse la loro traumatica dispersione in concomitanza con i processi soppressivi degli ordini monastici tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Il reperimento di materiale archivistico ha permesso di seguire le dinamiche di crescita e cambiamento di alcune dotazioni librarie, unitamente a testimonianze letterarie o iconografiche coeve come resoconti di viaggio, vedute e incisioni. L’indagine degli aspetti costruttivi ha lasciato spazio alle vicende legate alla chiusura imposta alle case certosine e alla conseguente dispersione dei fondi librari di cui si sono seguiti i percorsi attraverso le testimonianze documentarie. Alla fine del percorso è sembrato opportuno proseguire nell’indagine sulla stratificazione e dissoluzione dei fondi, ponendosi l’obiettivo di reperire esemplari superstiti nell’auspicio di offrire alcuni spunti per una ricomposizione parziale degli organismi librari originari. Prendendo atto dell’insistente interesse con cui gli studi recenti hanno osservato il patrimonio manoscritto tutt’oggi esistente riconducibile a una produzione e fruizione di ambito certosino, la ricerca ha ampliato lo sguardo al materiale a stampa la cui dispersione non ha quasi mai seguito direttrici univoche volte a conservare l’unitarietà dell’organismo librario, ma si è generalmente configurata come una disseminazione priva di criterio, sull’onda di eventi storici esiziali per le biblioteche monastiche. Si è fatto quindi quasi esclusivo affidamento su segni d’uso e note di possesso rintracciati su esemplari riconducibili a vario titolo ai fondi originariamente afferenti alle librerie certosine della provincia Tusciae.
9-lug-2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1600461
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