Nel racconto Le donne muoiono, testo eponimo della raccolta pubblicata nel 1951, la scrittura di Anna Banti si confronta in maniera altamente personale con la letteratura distopica. Ambientata nel 2700, la vicenda narra gli effetti di un’epidemia che colpisce selettivamente la popolazione maschile, improvvisamente dotata di una «seconda memoria» relativa ai ricordi di un passato remoto. Escluse dalla vita degli uomini divenuti immortali, le donne scelgono l’isolamento per dedicarsi alla libera espressione del proprio istinto creativo. La declinazione in chiave distopica del racconto proietta in una società futura la secolare rimozione del femminile da una Storia definita dagli uomini, permette all’autrice di radicalizzare la diversità delle donne e insieme di condensare in poche pagine alcuni dei principali temi della sua narrativa: il talento artistico vissuto come privilegio e come condanna all’esclusione, il rapporto fra esperienza e rappresentazione, fra memoria e coscienza, fra storia e invenzione. Determinata a sfidare, con la sua scrittura e i suoi personaggi, l’oblio del tempo, Banti ribalta l’orientamento del suo discorso dal passato a un avvenire possibile, realizzando una delle più lucide riflessioni sul senso della parola letteraria e sulla possibilità dell’ingegno e della capacità individuale di incidere sulle sorti della civiltà. La scelta di riconsiderare le sue istanze ideologiche ed espressive dentro la creazione di un mondo altro, acquista particolare significato in rapporto al continuo dialogo della scrittrice con il romanzo storico. Nella tendenza alla rielaborazione e deformazione dei generi operata da Banti (e da tanta parte della scrittura di donne), la determinazione di un futuro distopico non sembra differire, sul piano della ricerca formale e delle intenzioni poetiche, dal recupero di un contesto seicentesco o risorgimentale: perché il racconto vero, come il romanzo vero, «altro non è che moralità, scelta morale in un tempo determinato».

Le donne muoiono. Anna Banti fra memoria e distopia / Rubini, Francesca. - (2021), pp. 195-204. (Intervento presentato al convegno (Ir)raggiungibile. Altri mondi nella letteratura, nel teatro nel cinema. Convegno dottorandi Unipv, tenutosi a Pavia).

Le donne muoiono. Anna Banti fra memoria e distopia

Francesca Rubini
2021

Abstract

Nel racconto Le donne muoiono, testo eponimo della raccolta pubblicata nel 1951, la scrittura di Anna Banti si confronta in maniera altamente personale con la letteratura distopica. Ambientata nel 2700, la vicenda narra gli effetti di un’epidemia che colpisce selettivamente la popolazione maschile, improvvisamente dotata di una «seconda memoria» relativa ai ricordi di un passato remoto. Escluse dalla vita degli uomini divenuti immortali, le donne scelgono l’isolamento per dedicarsi alla libera espressione del proprio istinto creativo. La declinazione in chiave distopica del racconto proietta in una società futura la secolare rimozione del femminile da una Storia definita dagli uomini, permette all’autrice di radicalizzare la diversità delle donne e insieme di condensare in poche pagine alcuni dei principali temi della sua narrativa: il talento artistico vissuto come privilegio e come condanna all’esclusione, il rapporto fra esperienza e rappresentazione, fra memoria e coscienza, fra storia e invenzione. Determinata a sfidare, con la sua scrittura e i suoi personaggi, l’oblio del tempo, Banti ribalta l’orientamento del suo discorso dal passato a un avvenire possibile, realizzando una delle più lucide riflessioni sul senso della parola letteraria e sulla possibilità dell’ingegno e della capacità individuale di incidere sulle sorti della civiltà. La scelta di riconsiderare le sue istanze ideologiche ed espressive dentro la creazione di un mondo altro, acquista particolare significato in rapporto al continuo dialogo della scrittrice con il romanzo storico. Nella tendenza alla rielaborazione e deformazione dei generi operata da Banti (e da tanta parte della scrittura di donne), la determinazione di un futuro distopico non sembra differire, sul piano della ricerca formale e delle intenzioni poetiche, dal recupero di un contesto seicentesco o risorgimentale: perché il racconto vero, come il romanzo vero, «altro non è che moralità, scelta morale in un tempo determinato».
2021
(Ir)raggiungibile. Altri mondi nella letteratura, nel teatro nel cinema. Convegno dottorandi Unipv,
Anna Banti distopia Le donne muoiono romanzo storico Manzoni
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Le donne muoiono. Anna Banti fra memoria e distopia / Rubini, Francesca. - (2021), pp. 195-204. (Intervento presentato al convegno (Ir)raggiungibile. Altri mondi nella letteratura, nel teatro nel cinema. Convegno dottorandi Unipv, tenutosi a Pavia).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1599352
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